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Capitolo 7.1. Della Scomunica del Cañone 3 Sidice finalmente 5 feparattir d comunione fide- lium ; perche la Ícomunica maggiore tá l'huo- mo inabile dá comunicare co'Fedeli nelle co: 1e Divine, € Policiche ; come diró piúa baf- Ío 1. 45. 37» Alcuve fcomuniche fono 4 jure, altre ab bomine ; d iure fono quelle, che fono fulmi= nate dalla Legge ; Equeñtedurano , quantun= que moja, chi le impofe. 4b homine , fono quelle , che il Giudice impone per modo di precerro , O fentenza particolare ; e quefte cel fano , morendo , O vacando quello , che le há impofte: Edaqui viene, che, quantuoque il foggetto , al quale fi impokta, 8 incoríe in efa , abbia neceflitá d'efiere añoluro dalla tale Ícomunica , peró', non efeadoui incorío vinen- do chi Pimpofe, non Pincorrerá, ne potrá li- garlo dopo, che fará morto ; come diró in ca- lo fimigliante, parlando deca rifernati nel Trat. 11. Appendice m, 3. auuert. 3. La Ícomu. nica puo eflere lata, O ferenda ; e qual dife. reoza vi fia erá P'vna ,e Palcra, [piegheró, par- laudo delle cenfure in comune nella 2. Parte della Pratica Trat. 17. n. 289. (7 feg<nello ípiego della Propoí. 44. condannara da Alef- faudro VIL 38. La fcomunica minore: Ef cenfura pri- naus Sacramentorum participatione, Ur electione paífiva. Si chiama cenfura , mel che conuiene coña Ícomunica maggiore, 8 alere cenfure, Si dice priuans participatione Sacramentorum , nel che fi diftingue dalla [comunica maggiore, tan- quam inclufum ab includente , vel fecundum magis, vel minus ; perche la maggiore, non folo pri- va dalla participazione , d ricezzione de'Sa- cramenti, ma anche dall'aminiftrazione ; La mínore peró non priva dell'aminifiraziones, ma folo della ricezzione, quantunque pecche- rá venialmente quello , che colla fcomunica minore addofío aminiftreraá Sacramenti . Vide Sancium in Seleét, difp. 32.1. 11.5.Nec . S1g- giunge , Cr electione pafiva, d differeoza della icomunica maggiore, quale priva dell'clezione acriua , e pañiva; cioé, di poter eleggere, € eficre cierto; ma la minore folo priva dell'ele- zionepaífiua . Auuertali peró , che fe vno (2. rá elerco y fard valida Pelezione, quantunque non fi debba fare; e fará peccato morcale, le 1 tá, lapendolo; come coníta cx cap. Si cele brat. de Cler. excommun. La Ícomunica miaore íi puó incorrere per peccato reniale; e folo s'in- corre, per comunicare con chi e fcomunicato di Ícomunica maggiore: Queña fcomunica., minore, come non € rilernara , puó adoluer- la qualñuoglia Confefiore . Quelio ¿che in ol- tre íi ricerca per la rocale incelligenza delle cen- fure , lo riferuo per Valera parte delle Confe- renze Morali ; ora rifolueró quello , che € il pia practico , nelle dimande feguenti. 39. P. Padre m'accuío , che ho meo le mas 83 ni addofío ad wn Chiecico ; C. L'ha feriro grauemente; 9 gli ha dad qualche colpo confiderabile ? P. Padre , glihó dato vna guanciata . C. Tre forti di percoffe vi fono ; vna leggies ra, 2lcra mediocre, e l'altra graue . Percufño= ne leggiera K dice quella , che aon lafcia alcus na marca ,Ó fegno alPoffelo + V.G. dargli va pugno ,ó vn calcio, barterlo leggiermente con qualche baftone: e fi chiama leggiera, non perché non fia peecato mortale , ma bensi pera ché noarhdinie quella deformica , che ricerca la Legge. Percuffione graue e , quando vi fie- gue mutilazione di qualche membro , melta ef. fufione di langue (non dalle nari) da qualche ferita ¿ Ó quando il colpo e graue, quantunque elca poco fangue; ó quando la percoda é igno- minjola , come battere con voz cama, O dar qualche guanciara, d quando la períona e molto graduata : V.G, vn Velcouo , O alero Prelato . Percuffione mediocre, e quella, che media frá la leggicra , egrane, V.G, cacciare ya den- recon vo pugho, O fuellere qualche branco di capegli, La percullione mediocre , e graue, fono rí. feruate al Sommo Pontefice. La leggicra al Veícono ; e tuete i ponno aÑoluere per la Bol< la. Balleo Verb.Excom.7. 1.7. Et anco ponno alloluerlei Regolari peri loro priuileghj , eceto to quando fono riferuate ¿Sua Santica ; come e lagrauc ,e mediocre, e Ja leggiera quando e publica . Sanchez Tom. 2. della Some lib. 6, cap. 17. 1.47. € con altri il Padre Leandro da Murcia uello fpiego delia Regola del N.P4S. Franceíco cap. 7- q. 8. Sellet,S. 1.0. 34. 40. Sapzua V.S. che v'era [comunica a met. tere le mani addofio ad yn Chierico 2 P. Padresi. C. Se non auefíe faputo, che reftana [coz municazo il percufíore del Chicrico , quaocun- que l' ignoranza fofle vincibile, now effendo crafía ,o fupina, non farebbe incoría in detca Ícomunica , Silueftro, Tabiena, 8 altri , che cita, e ficgue Sanchez lib. 9. de matrim. difp. 32. 1. 31. Diana part. 5. Trat. 9. refol. 17.1 quali generalmente infegnano , che niuna pena Eccleñiaítica sincorre da quello, che ignora decra pena, quancunque Pignoranza fia colpa- bile , O viacibile , quelía volra che non fij craf- fa, e fupina: la Ícomunica e pena Ecclefiafi- ca: Adunque quello, che Piggora coll'igao- ranza derta non Pincorre . 41. Midica, la percofía data e fata con auuertenza , O, pure per primo moto dira , P. Padre, quantunque fofli molco ia cole» ra , turca voleá non laíciano d'auuertire , che il mettere le mani addofío ad vn Chierico , fofíe molto male . Co Si ricerca anche, per incorrere queña 2 Íco»
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