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Capitolo 17. Del Duello . CAPITOLO iv. Del Dúuello . 28. » Padre m'accufo anche, che jo vna p disfida ammazzai vo huomo, C. Fú V.S, cauía, e mociuo della disñda , O pure vi fúiodotto da quell'alero? P. Padre , quello mi sfidó, sfoderando la fpada , e giurando, che fe non andauo a bat. termi, m'auerebbe ammazzato . C. Quelto loggetro era períona tale, che porcua V.S. prudentemente credere Pauerebbe ammazzara , fe non accectana la síida ? P. Padre era vn huomo cosi fiero, che vul- la píú temeva d'ammazzare vn'haomo , che d'ammazzare vna mofíca . C. Non aueua V.S. alero mezzo y per libe- rarG da quefta Períona ? P. Padre no. C. V.S. dunque non há peccato in queño calo d'omicidio . Azorio part; 3. 1. 2.cap. 5. q» 3- Nauarro cap, 15. mn. 9. Tolero l. 5, cap. 9. sk alcri,¡qualiiofeguano , che quando queilo, che sfida , € tale, che (i prefume prudentemen- tc ,che, fe non saccecta la sfida, ammazzcra lo sfidato ,e non shá altro mezzo, per libe- s1r(f, puo accettaríi dallo sfidaco, e fe noa puo alrrimenti diffendere la fua vica , ammaz- zorlo . Perche queño omicidio fi commette ia, dificía della propria vica, e per redimerí dalla vefiazione : E lo feo. ius narurale permerte, che ciafcheduno diffenda la fua vica , e fi redi- ia dalla vellazione nel modo, che puó : Adun- que ác. 29 P.Padre m'accuío, che vo'altro huo.» mo, Otuale ad ogui paño nvandána molefñan- do, diceado, che ero va codardo, sfidaia dus!lo per euirare quelte moleltic . C. Succede alcuna difgrazia ? P. Padrenó. C. Auvtua morale ficurezza, che vé dall'vna, ne dallalera parte doucua fuccedere danno confiderabile ? P, Padre si ; perche (uccefe ¡il cafo ia pre. fenza d'amici, aueno per indubitato , che quelli fubiro ci averebbero rappacificati, come di fatro aunenne . C. VS. ia queíto cafo peccó mortalmente; perche , quaocunque il fuo fine fofle di liberarfi da quelle moleÑic , peró il mezzo era illecico, e proibizo , Ur non funt facienda mala, vt ene- miant bona. Vero €, che in quelo calo v.S. non € jacoría nella Scomunica di Clemente VIIL cosi con Trullenc,“8 aleri, Piofegoa Diana part. 2. Trat. 16. refol. 5$3.c part. 3. Trat. 6. refol. 1. quali dicono, che quello , che ammette la disfida , per difftodere il fuo ono. re , € liberar dalla vedazione , che alcuno gli dá , moleftandolo ( aucadó Áicureza y morale, 8r che non fuccederá danno; 6 diferazia alcuna) non jacorre nella Scomunica ;¿ V.S. e fuccto lo Rtelo azlla fua sfida : Adunque non e incors ía nella Scomunica .. + - Si noti quefta doctrina per Soldati, quali adogni palo fopra qualiuoglia differenza ( pronocano dá duello; Sanno peró moralmente, che lubi:o l'Alfiere , 9 alcrili hanno da r2ppa- cificare , lenza dar loro campo , che fi tirino ye feriíchino + che queñi, quentunque pecchino gravemente nell'inuicarí a fioigliaoti sfide , non jacorrono peró nella Ícomunica . 30. P. ln alcra occafione , Padre, amnitz- z4i y"huomo in voa sfida, quals poteno facil. metare enicare., ! C. Fu V.S, quello, che shdd2 P. No Padre, Palcro fil, che mi sido 5peró poteno facilmente lafciar d'andare alla sfida. C. Nella sida vifono due peccaci mortalís L*.ao, contro la caritá propria: L'altro con. tro la giuflizia . Perche € peccato mortales contro la propria caritá metrerf a pericola della vica : 8: e contra la giuftizia merterf a pe- ricolo d* ammazzare ¡il proílimo : nella sfida e pericolo manifefto di perdere la propria vita, e d'ammazzare il proffimo: Adunque vi fono dus peccaci mortali, Di pia, quello, che sfida , e provoca al divel lo, commette en'altro peccato di fcandalo; perche di occalione, € induce il proffimo 4 peccare : L'indurre il proffimo á peccare e pec- cato di Ícandalo : Adunque éc. S: quello , che prouoca , aminazza lo sfidas to, € obbligaco € turciidanni feguici dalla, morte, perche ne fil cauía torale, ed efficace, Ma, felo síidaro ammazza colui, chelo sá. do,non € obbligato a refticuire cola alcana. E*comune, Laymao. lib, 3. fe7.3. tras. 3. Cap. 6.1.5. Villalobos nella fon. p. 2, trat. 1%. difica 25 n.1. Diana part. 5.trat. 4. refol.5., 8 aleri molti, Ela ragione € parche Scienti , 9 volenti mulla ft iniuria . Quello, che prouoca alla sfida, sá, che vá á riíchio di perdere la vita, e ció non oftante vi fi elpooe,lo cerca, lo follecita: Adan. que non gli (i fi aggrauio ia ammazzarlo, quando egli sfida . 31. Di piú quello, chesfida , come quello, che accetra la sfida, incorrono nella fcomu. nica rileruara aliaSedia Apoltolica da Clemen. te VII. Quale incorrono anchciSigaori ,ch: concedono iljuogo y Ó fico, per eficeriare la sfida,ó non limpediícono, potendo , acile loro Terre. Cosi anche liacorróno quelli i quali coope- rano alla sfida comandando, conf:gliandó”, daodo ziuzo, jatimando, O pubiliciado. il dusllo. Anche quelli; che: vanno ad afliftere,e ve. dere la sida, come celtimonij, nos peró quel. lo, chz calualmence paña di lá , O mira da para L re

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