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96 VITA DEL V.P. DA CARABANTES ; uno Spagnuolo , entró nel mezzo d'alcuni Indiamf gia difpofti ad accertar la divina lege, e quanto dal Servo di Crifto veniva loro propolto , gridando ad alta voce , che fe pit differivano 1n cacciarlo infieme co” fuoi Compagni dal loro Paefe , la paffarebbono molto male , attefo cheil loro intento altro non era che di trucidarli tutti, 0 per lo meno di venderli Ichiavi; conchiudendo che non anderebbe a molto il dover fofferire quelle duriflime guerre controde* Spagnuoli ,che ben fapevano quantodi rovine , e di ftragi avevano cagionato inaltri tempi . Di tali, ed altri fimili ftratragemi £ valfe il nemico dell uman genere perimpedire quel molto di bene , che ben., prevedeva dover fegutre ne' Popoli dalla Santa Mif- fione di quelto fervido Religiofo , e de* fuoi Com- pagni ; quando finalmente dopo varj contraíti con, lomma pazienza fofferti , e diveríi pericoli intrepi- damente fuperati , degnoffi il Signore di efaudir le loro preghiere , e di coronare la loro invitta perfe- veranza. 4 Alcuni, che fouraftavanoal Popolo in qualita diPrincipi , in veder tanta fofferenza ¿e manfuetu- dine nel P. Giufeppe , come di niente filagnaíle , an- zi rifpondefle a” fuoi medefimi perfecutori, che, Vodiavanoa morte, con altretranto di amore,e di be» neficj, moffi da fouranoimpulfo portaronfi a render- gl la vifita loro prima fatra ; lo pregarono a voler ricevere l'albergo nelle loro cafe molto pit comode, con dimoftrazioni palefamente efebite di fomma ri- verenza; il cheacquiftó loro fomma venerazione, prello del Popolo pid' minuto. Vi fu pure certo In- diano Cazique , che inquell'idioma altro non fuona le non Gran Signore , per nome Atirama, il quale «on un'atto in eílo lui ftraniflimo di umanita , edi 0 ítima

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