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3 VITA DEL V.P.DA CARABANTES : gio era difaftrofo quanto mai pofía diríi , e molto pez ricolofo si per mancanza d'ogni alimento , come per imolti ferpenti , che s'incontravano di fmifurata, grandezza , ed i Caribbidi ftatura forte , e gigantef= ca,che andavano a caccia d'Vomini per farli in pezzi, cuocernele carni , e mangiárle . Quefte, 8 altre dif ficolta fuggerite da perlone di fede , fi opponevano all'ideato difegno ; ma confidato 'intrepido Padre di poter tutto nella divina grazia fiaccinfe al cammino. Quanto venifle a patire ne' loli viaggi fi pud rac- corre dal poco ch'egli ne fcriffe in una fua lertera_, al Signor Marchefe d'Aytona fotto P'anno 1666. La prima difficolta , che ci fi oppofe Signor Eccellen- tifimo , dic” egli , fi fu nel dover penetrare que' loro poveri abituri fiancheggiati da Monti afprifli- mi , a? quali non fi poteva giugnere fe non con indi= cibile ftento., e manifelto rifchio della vita ; si per eflere quelle poche , ed anguíte (trade intralciate di bronchi duriflimi , ed acutiffimi , che in guifa di punte d'aciajo trapaflano il cuojo , e ferifcono le piante de piedi; come pure per eflere aflediate da, moltruoliferpenti ,e da tigrile pit fiere, che sbra- mano tori, ecaválli , anche li pih generofi . Nel tran- fitar alcune Valli ci € occorío l'incontrar foi palu- dofi , bene f pelo tant' alti, che ci lafciavano mezzo fepolti , fenza forza per poterfi (trigar dal pantano, fe non che la divina mano íi conobbe fempre mai in moítro ajuro . L'alimento in mezzoa siduri ftenti era pane di radice d'alberi , si afpro che nel doverlo inghiottire pareva volefle foffocarci . Incontrammo qualche volta alcun Indiano , il quale vedendoci piu morti che vivi, foffe moflo da umanita , o dainu= ¿manita , non pollo accertarlo , ci elebi, oltre il pane di tal peífima qualita , certa vivanda corta, la quale altro
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