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13.1 CAP 2 ne fenti, né manco d'impegnar tutto il fuo zelo. con ammonizioni private , e pubbliche prediche a fine di perfuadera tutti la fraterna carita; ma ficcome il pá naíceya dall'interefle , cosi riufciva dificilifo fimo il curarlo ; fe non che la mano di Dio baíto ad applicarvi il rimedio. Acceío un di, mentre predi- cava dal pulpito di fantofdegno contro di quetti Pre- potenti y ufci in quefta terribile dinunzia : Sappia- te che fourafia a quefia Citta di Caracas una gran pefte colla quale il Signoreba difegnato di pirgar Poffinazione degP induriti, e di premier la peniten= za de ravveduts , ne palsó molto che giulta la pre- dizione fatta, rimafe colto il popolo tutto da una fieriffima peftilenza. Egli poi ficcome riconobbe 11 caítigo mero effetto del divino amore verfo di quel- le mifere genti ,cosi al primo vomitar che fece il male contro de” corpi umani ilfuo veleno , volle_, confecraríi tutto infieme co” fuoi Compagni infer- vigio degl' infetti. Maravigliofo era il fervore- di quefti Serafici Infermieri fempre in affetro di fcam- bievole fratellanza,e tutti unitiin carita verío de' lo» ro proflimi nel miniftrarloro li Santifimi Sagramen» «1, ajutarli nell'ultime agonie,confortarlizaccorrendo al bifogno di tuttiintempo che una gran parte priva di talafliftenzadoveva ficuramente perire e nel cor- po, e nell” anima. Efú ben celelte prodigio ,che morendo di quel peftilente contaggio pin di cinque milla perfone , e dovendo i Religiofi fcorrere nott' » e di per le cafe , udir le confeñoni di tanti , fenza al- cun riguardo alle loro perfone, non vi fofíe fra di efíi un folo , chein tutto quel tem po venifle a rifen- tir ua minimo dolor di capo . 10 Siccome poi con tale si atroce flagello Dio a!- £ro non pretefe che guidar li canti fviari fulle firado E 3 ael
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