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: L13.2M. CAP.2 3 diffoluto , minacciando il pericolo evidentiffimo di* morirfene in peccato in chi non allontanaTe da fe, ogni occafione , maflimamente le proflime . Certo milerabile , fordoalle tante prediche , teneva preílo di le una rea Femmina per nome Chiara ,che gli era occafione a Continue difonefta ; quando tuer' all'im. provifo (i trovó colto dalla divina Giuftizia con un mortal accidente, Fi avvifato di quanto occorreva ¡l Miffionario , onde tutto zelo portofli al lerro del moribondo , efortandolo a fgravaríi colla Sagramen= tal Confeflione da' fuoi peccati . Chiedeva 1lbuons Padre che 11 compiacelle palefargli le fue colpe, es rifpondeva Plnfermo: Venga Clara . Repplicava il Religiofo effere la morte imminente ; la divinas mifericordia in pronto ad accettarlo pentito ; fugge- rivaatti di contrizione , d'amor di Dio, elaltro ri- petteva donde eha Clara? Venga Clara. Ne per quanto inftafle 11 fervido Sacerdote con preghiere » con lagrime , Con minaccie , poté mai dado a pros feriralere parole , colle quali fino all” ultimo fulla, lingua , confegnó P'anima fuaal Diavolo. 9 Vi fu pure certa Perfona pubblicamente cono= fciuta, la qual efercitava l'ufficio di Maggiordomo di un Principe, Che pago ella pure il ño delle fue fce- leratezze commelle in vita con una peílima morte; Coftui , avidiffimo d'impinguaríi colle foítanze al= trui , tiranneggiava fopra modoli poveri Indiani; erudelta condannata ne' fuoi Miniftri dal Re Cartoli- co ,e tante voltc fgridara dal zelante Miflionario ne” fuoi fermoni che faceva al Popolo; ne volendo ceflar dalle fue3ngheriedopo tanti avvifi; mentre un gior- no doveva paílar certo piccol rio , la cui acqua non era pit 3 d'un mezzo palmo , ivi cadde , e fenza di chi poteflvaccorrete per alzarlo, relló miferamente E 2 ato F 4 E EA TIEN PP

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