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LI3.1. CAP. 1 gellato dell Ecclefiaítico Principe , il quale tenera= mente abbracciandofi ,dopo la Miflione col Servo del Signore cosi gli parló: Padre amatiflimo quando io entrai al pofleflo di quefto Vefcovato , delle quattro rti dell' Animealla mia cura commefle , ex vi pre- fentis decreti , tre erano condannate all” Inferno 5 dopo le voftrefatiche, e de” voftri Compagni , deve dirfiloppofto , il chenon e da dirúí poco, fefi rifler- ta alle peffime coftumanze di quefti Popoli. Néfa ftupore che gli riufcifTe di piegare la fierezza di quelle Genti ,e di foggetrarle alla rigorofa oflervan- za del Decalogo , poco prima tanto da elli odiato , rche a' fuoi difcoríi diede , come fi vedrá una for= za infuperabile la Divina Onnipotenza con portenti vilibili. Nell” atro che predicava dal palco al Popo= lo numerofiffimo , fu da tutti veduta la lui faccias mandar raggi di fplendore , nella guifa che Mosé Icele dal Monte tutto luminofo in volto per intimar la divina legeagY Mraeliti . In alera occafione , men- tre artualmente fermoneggiava , fi videro ufcir dalla lui bocca molte ftelle, che fucceffivamente andavano illuftrando Vambito tutto della Chiefa ;argomentan= do tutti da tale prodigiofo fpettacolo , che quanto proferiva tutto era divino , parlando la Sapienza, increata per la lui bocca . Ne di minor maraviglia (7 fú quanto gli avvenne dovendo portaríi da un luoga all altrro; merceche paffando per certa Valle abitata dagl' Indiani , fe gli fece incontro una turma di bel= lifimi uccelletci di varie qualica , turti coperti di piumele pit vaghe,chedolcementecantando, ícher- zavangli d'intorno ; accoltandofi come a baciargli Vabito, ed anche il yolto, falrellandogli ora ful ca- po , or fulle fpalle con quello ftapore in quanti P'ac- compagnavano, che pud immaginarí ¿con . i egli

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