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| L13.1 CAP.V1 se esgione tante,e tante fono itein perdizioneze peró fas mo fopra di me la minaccia,che vá ripetendo lo fteflo Profeta: Ecce ego vifitabo fe ervos malitiam Qu- diorum veffrorum . E che fara dunque di me Padre cariffimo nel Tribunale di Dio Giudice , quando mi fara chieíto conto de'talenti da elfo lafciatámi per be- neficio dell' anime , e da me impiegati in acquiltarmi il folo vaniffimo applaufo del popolo . Ah Padre io temo temo grandemente di miaeterna condannazio- ne ¿onde vi Ícongiuro a volermi imperrar dal Signo- re una parte del voítro fpirito appoítolico, ed otte- nermt infieme qualche fpazio di vita, acciocche_, polla imitarvi , come fon rifoluto di farlo nel! efere Predicatoredella nuda , Íchietta , ed evangelica ve- rita . Indicibilmente reftó confolatc il P. Giufeppe al vederí: d'avanti pentito del fuo errore un tal Per- fonaggio , il quale era ben conofciuto per la fama del 1uo fublime ingegno ; né manco di mettergli in con- fiderazione il grave danno,che aveva per lo paffato recatoall' Anime, ed il feveriffimo giudizio, che gli fouraltava , quando non íi foíle attenuto ,con un dire fervorofo , intelligibile , ed appoltolico , a rimedia= re per quanto gli fofle poíibile al gran male gia tat- to ; ilche fu dal Sacerdote prontamente efeguito » applicatofi inavvenire ad una maniera di predicare pianiflima , e di moltofrutto.. 3 Vi fú pute certa Signora principale, che in ve. dendo lacommozione ftraordinaria feguita nel popo- lo tutto dalla predicazione di queft' Uomo evangeli- co ; giudico che venifle inalta maniera aiftizo dalla graziadivina , e pero d'un merito ben fingolare pref= í0 di quella Maefta Suprema ; onde gli confidó , co- me non potendo dopo molt' anni di matrimonioaver figliuoli , fperaya per mezzo delle fue preghiere di D 2 doyer pa .. Paro TEN | F
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