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L1B.1 CAP.11L 27 sento , Che non poteva contenerí dallo fcoppiar im dirotriffime lagrime , 9 dal mandar alti fofpiri. Al- tre volte vedevafi tutto abbandonato in una dolcifli- maeltaíi , tutto pallido in volto , in guifa di chi for» refo dafubiro accidente languifca , vicino ad efalar Paltimo fpirito . Erano si frequenti nel divoto No- vigio tali si amorofi deliquj che il Superiore , al rimo accorgerí di tal movimento interno , temen do che la pubblicita non venifTe ad eMTergli di qual- che nocumento , foleva ad alta voce intuonargli Her» mano Fray Fofeph tengafe fuerte . Egli poi non» meno timorofo di qualche aífalto interno di-vana compiacenza , coftumava palefar pubblicamente ogni fuo differro , maffimamente nel dir fua colpa in refet> torio, con fentimento si vivo d'umilta, che ben ÍA comprendeva di null'alcro pit avido, che di mortis ficazioni . Non foddisfatto di quelle afprezze , con che fi coltuma far le dovute pruoye de' Giovani per venire pit: in chiaro della loro vocazione allo Ítato religiofo , fe veramente fi dal Ciclo, ó nd; era il fervido Novizio in certo modo importuno col fuo Direttore , perche feco ulalTe pit di rigidezza , bra- mando di paarfela ben fovente in (slo pane , ed acqua; di agglugnere altre flagellazioni alle confue- te, e con tale aníieta , che Vera d'uopo il rimandarlo confolato . 4 11 Maeítro, che per accondefcendere alle brame del Novizio fempre pit avidodi patire per amor di Gesd, era ftato facile nell' accordargli ab:prezze non communi agli altri ,ebbe polcia a confeílar la fua 1n- cautela , in vederfelo quafi all' eltremo della fiac- chezza, afíalito da varj accidenti , ed oppreilo da» ricolofe infermita : Sebbene tutto fa fingolar dif- egodi Dio , per otrenerne da quanto feguí , glo- r1a

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