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L1B.4 CAP. 11 25 cerla egli fi eraindolfaro V'abito Clericale ; che tra» Capuccini egli fi portava a fepelirfiz che le loro al= prezze non S convenivano ad uno fpirito tanto dili. caro. In fomma furono tali , € si gagliarde le batte- rie, che certamente qualunque altro cuore men for- te , e meno aífiftito dalla poderofa mano di Dio avrebbe dovuto cedere . Egli peró fio, e invaria- bile , di tutto (fi fpicció confempre ripetere lo ftef= fo: Chedevefi ubbidir a Dio quandocomanda; che di fua volontá era icuriffimo, e fimilmente Certo» per quanto gli potefle occorrere » di fua Divina al filtenza » 3 Cosi vittoriofo della carne, e del fangue por=- tofia Zaragoza con iltanze le pid premurole al Pa- dre Fr. Giuleppe da Graos , il quale governava in. que' tempi la Provincia di Aragona, por ellere ve- Sito dell abito Serafico trá Capuccini.. Quantun= e fi coftumi fra di noi il differire a qualche mele ¿| refcritio a chi domanda tal grazia; conoÍciutas pero dal prudente Miniltro la faviezza del Giovane » € intefo che anche nell' eta pit verde nodriva tal len» timento, con fempre pib accenderfi nella brama di vederlo tofto adempiuto , il difpenso dalie communi prammatiche , deftinandolo a cominciar l'anno di fua pri trá Novizj del Convento di Tarazona» ra Maeítro de' Giovani il P. Fr. Girolamo da Zarar goza, Religiofo preflo quanti il conobbsro in gran- de opinione di fantita ; e quefti in vederí d'avanti con la carta di ubbidienza1n mano il modeftiffimo Giovinetto , ben rafigurovvi dal folofe mbiante tut= to l'interno d'un anima la pit innocer.te , ene parlo di poi col rimanente de” Religiofi , c ome di gran te- foro, che veniva ad acquiftaríi VOrdine tutto. La: Íciollo , come ú coftuma , per qualche giorno nell E abito,

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