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L13.1 CAP. IL zt Y Mentre fe la pallava tutto lieto in Zaragoza ap licato allo ftudio delle umane Ícienze , e fimilmente agli elercizj di criftiana pietá , reftó tutto all im=- níara forprefo da una profondiffima malinconia , che gli vietava onninamente il poter anche per brie- ve tempo raccoglier la mente per li fuoi ftud]; con cería voce al cuore , che gl'intimava di portaríi fu- bitoa vedere la fua cara Madre. Fb si gagliardo Pimpulfo , che non potendovi far refiftenza , obbli. gollo a portarfi dal Maeftro, e manifeftargli quanto lioccorreva; e quelti udita che fi ebbe tal coía info» ¡ta, gli comandó che punto non differifle nel!” ubbi- dir a quel interna voce, che certamente non era da non curarfi. Portoffi adunque con turta celerita alla Villa di Carabantes , ove trovó la Madre ridotto.s quaíi all” eltremo da mortal accidente. Al vederíi quefta d'avanti il Figlio, e all intendere da effo lui come da fuperiore impulío era ftato condotto 2 vili- tarla , parve ripiglialfe le forze; ma efleado giunto il termine ftabilito al (uo tranfito , e poco dopo fa» cendofi pid grave il male, il buon Giufeppe non. manco di fuggerirle tutti quei motivi per indurlaa raflegnaríi tutta al divino volere, ea difporfi per . quell'eltremo conflitto , munita degli ultimi Sagra- menti ¿ con che afiftita fin all ultimo reípiro dash buon Figlio , confegnd Vania al Creatore nel Mar- tedi infra 'Ottava del Corpus Domini , folennitá » come íi diffe , cui ella profeflava fingolar divozione 5 reltando il di lei volto prima pallido , e Ímunto , si bianco , e rolleggiante che raffomigliava una belliÉ- fima rofa; elaíciando per tutto il rimanente delle_ membra tale fraganza come di aromari li pit odorofi, che obbligó quanti ammirarono un tale prodigio a confellare , e aredere quegli elleze un argomento 3 evi-

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