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L13B:L CAP? 1h tua , pareva non pi curalle coía alcunadi mondo3 viveva amantiflimo de” luoghi folitarj come pit adarrari alla contem plazione delle cofe celefti, e dies de principio intal tempo, per quanto glielo permet- teva la fua etá ancor tenera , edil coniglio del fuo Padre fpirituale , aquell afprezza di vivere, in cui laduró fempre pit nemico della Sua carne fino alla, morte - ! «y Nel mentre profeguiva con tutto fervore li fuoi ftudj di pieta , e di lertere » intefe il pallaggio all' etervita del fuo maggiore Fratello Don Giovan+ ni ;onde ripuzd fuo precifo dovere ¿l portaríi a con+ folare Ja Madre, quale rrovó molto afilirta per laa morte d'ún figlio, chea riguardo delle Íne rare qua= lira , faceva fperare non poco di luítro alla famiglia La buona Femmina ravvivata dalla prefenza, e dalle dolci parole del fuo amato Giufeppe » Bli ef] ofe il fuo genio ; ch'ei dovelle inabito clericale feguire la ftrada di gia intrapreía dall' eftinto Fratello 3 quando perd a tale ftato di vita non vi fentifle inte= riore repugnanza . Anzi , rifpofe il F iglio , nonhú altra mira che di confecrarmi preíto al Signore » € tanto pit volentieri mi ci o erifco , riconofcendo dal voftro genio la fua divina volonta. Ricevette dunque la prima Tonfura, ed infieme li quattro Or» dini minori con tanta gioja della Madre ,chefembras vale nel nuovo Cherico di vederíi d'avanti riforto id fuo primogenizo . Arrolato che fu alla Milizia Ec+ clefaítica , deftinollo all” Imperiale Cirra di Zarago= za , capo, e Metropoli del Regno di Aragona, ac= ciocche ivi terminafTe li fuoi ftudj; ne il paífare ad una Citra pit numerofa di Popolo £k punto cagione che venille a fcemaríi in effo dui quel! ardentilima brama , che fi nodriva per la fanta orazione, feque= | Ba rato Ñ A

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