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Li1B. E CAP. 1É 15 rente, Femmina molto timorata di Dio; acciochá ¿vi foro la difciplina d'un buon Maeltro imparalflea Jeggere, Ícrivere , e dí poi qualche primo documen+ to per le iftruzioni di grammatica. Appena il Dis fertore díe principio 4 coltiyar il fanciullo, chez fcopri in eflo lui una vivacita d'ingegno , e facilica di apprendere che aveva del maravigliofo ; ond'eb= beadargomentare gli ftupendi progreli y che ficu= rámente farebbe:, qual ora fopravivefse, si nelle let= tere , come nell' altre fcienze tutte . Ammirava dí pivinefso luí certa modeftia di volto , circofpezio= ne dí parole , e feriofo contegno in turte le fue azíow ni, che facealo com parirein ett Come dí gix matura I fuoidivertímenti pid cari eráno lo ftudio , ovvero il piegar le ginocchia a pié d'una fágra Immaginé recitando diyote orazioni ; volentierí e po da qualunque puerile fpalso percompirea tali efero cizj dí píeta. 11 timore dí loas Dio anche ina cola minima avealo si fattamiente prevenato , e for= prelo, che ron farebbefí mai lafciato indurre 4 pro= ferir una párola difdicevole y $ pur una minima bu+ gi per tutto: l'oro' del mondo . Occorfe che con quelli di Cafa, efiaricora fanciulli, mangió alcuni pomi;.oride trovatafi mancare la frutta , furono ín= terrogati ad urio ad unochi fi fofse lafciato tirar dalla gola? Li compagni coni volto frarico negarono tute ilfatto ; venutoli finalmente a Giufeppe , con tuitta Ichiettezza : Noi y dífsey tutti infieme fe gliabbiamo mangiari ¿11 che die motivo di confufione a' fuoícoe- tner ¿ e di ftupore a queí di Cafa , armnirando nel pargoletto úna tal fincerita di procedere . Sí belle nioftre d'innocenza in ua eta la piúrtenera , che pre» a quell eminente virtú, cui farebbe falito al- ¡co dalla grazia divina , deflárono contro E efsa ui

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