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14 VITA DELV. P. DA CARABANTES : mente con eflo lui, teneramente carezzandolo, gli diedero per tutto il tempo che fu lafciato folo un, dolciflimo tratrenimento . Sopragiuntala fervente, in veder il pargoletto tutto, e piú del folito giuli. vo, l'interrogo come le l'avefle paífata? bene, rifpo» fe, fono ftati qui altri bei fanciullini ,e mi hanno far toftar molto slogan . Stupi la Femmina a tale rací conto, fapendo di certo non eflervi entrata in Cafa ríonaalcuna, e palefando l'errore commelfo alla, adrona , raguagliolla infieme di quanto avea udito dal puttino; e queíta fartali ad interrogarlo per mi. nuto, udendo che punto non ifvariava nelle fue rif- pofte, ficuramentecredettechei fanciullinicomparí aricrearlo non poteflero effere ftati che Angeli del Paradilo.-Altre maraviglie occorfero in queíta fua prima eta; perche qual altro Giufeppe, di cui ci atteltano le fagre pagine , che nella puerizia , illu- ítrato da lume celefte, prenunziava avvenimenti fu= aurizegli pure fapeva dir cofe , che avevano da fac» «edere,e che Íi facevano dalontano , con grande fhu- «poredella Genitrice, e de' Frarelli; da' quali inter- rogato come ció fapelTe ? rifpondeva che tutto vede- va infonno; né punto dubitaflero della verita; come difatroveniva a verificar il tutto . 4 La Madre, che tutta giubilava invederí fotto gli occhj un talFiglio , prevenuto dal Cieloa si lar- a mano colle fue benedizioni ; quantunque inefío uiavefle ripofto-tutto l'amor materno il pin tene- ro ye lo riguardafle come parto privileggiato della grazia ; volle nondimeno incontrar il dolore di ftac- carlo da fe, perche ftaccato egli ancora dalle tenerez- ze verío la Madre, con piú di facilita potefle tutto uniríi al fuo Padre celefte, cui era confecrato . La- Aciollo per tanto alla Villa di Deza in Caía d'una fua le pa-

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