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LIB. 111 CAP. 22. - 240 Fratello carnale. Queíti , che abitava in vicinanza di Mallen Villa del Regno d'Aragona , in udendo le tante maraviglie , che operava il Signore per i meriti del fuo caro Fratello ; un giorno con una confidenza la pit propria di Fratello,1l pregó che non obbliaíle il fuo fangue ,Che £ ricordafle poi dell'obbli go di yero Fratello , che voleva.egli ancora goderíi una, delle fuegrazie ,laqual erache la fua Vignainquell” anno faceíte qualche bel miracolo. Faceta fembrava Jl iftanza ye graziofo parimente £ú il refcritro; peroc.= che al tempo del vendemmiare la Vigna colfe il du- plicato dell' uve , che foleva raccorre negli anni dí maggior abbondanza; con quefto di pit che matu- sando con ogni perfezzione , refero un vino di colo- re ,.e fapore il pin eccellente che potele guítaríi; quantunque le Vignetutteinquell'annofoflero mol- 1o [carfe di uve, ne quefte veniflero a perferta matu- ranza , edil vino per confeguenza riufciíle di poco colore y e di manco fapore . Sieguono altri Miracoli operati dal Signore a bene» ficio di tanti , che invocarono il Patrocinio di quefia grand' Anima . CAPITOLO X. pus non riefca di rincreícimento a chi legge la diffuía narrativa de' miracoli , che la divina Onnipotenza operó a beneficio di tanti, che implo- rarono il Patrocinio di queíta grand” Anima; regi- firati colle loro circoftanzele pik rilevanti , paffere= mo gli altri col folamente accennarli¿ cominciando da quanto avvenne ad un Sacerdote di fingolare pie- fa » 3l quale tutto depofe E giurata fede . D. Pies tra
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