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113.111. CAL. 1X. 239 fconfervavain conto di preziofa Reliquia, e gel punto ftello che 1 due moribondi lo abbracciaro= o, e baciarono, invocando i di lui meriti prello Dio, paflarono amendue come da morte á vita inot- cima [anita . ¡“ya Ft fimilmente in tutte le fuecircoftanze mira- colofa la fanita , che nell'anno 1698. riporto la Ma- dre Suor Garzia Giofeffa, Religiofa Francefcana ne Convento di Monforte di Lemus. Era la poverina inun tempo afediata dalla febbre maligna, da un do- lor ecceffivo di ftomaco, e infieme da crudele difen- teria,di modo che i Medici , difperata ogni Cura Yaveano abbandonata nelle mani delle Religiofe , ac- É ciocche 'ajuraflero aben morire. In tale si mifero fiato invocó il fuo Padre Giufeppe » fupplicandolo cheda Dio le ottenelfe la fanita ; il che fatto, le fú recata una carta , in cui era imprefla la di lui Imma- gine , quale fi pofecon grande fiducia ful cuore . Né altro vi ando , perche in un fubito fparifle la febbre | col reflante de' malori tutti , e ricuperalle intera_ | fanita ; reftando le Religiofe , che furono prefenti vale al prefente miracolo, come fuori di le per lo (tu- pore. 13 Antonio Perez abitante in vicinanza della Chiefa detra Noltra Signora degli Eremi, affermó con fuo giuramento che certa Perfona ammogliata » di cui non fapevail nome , vivendo foggetta ad acu- tifimi dolori di pietra , né fperimentando da varj rimedj meffi in opera verun allevamento , dopo di- veríe vifite altresi a” Santuarj piú rinomati del Vef- covato Orenfe , ma fenza riporrarne la fol pirata gra- zia, trovandoíí un giorno torturata in guifa dal ma- le, che fi credeva all eftremo di fua vita, invocó il P. Giufeppe, dicendo: Anima Santa io piamente vi creda A

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