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| LIB.11h CAP. 1X 235 ma , prefentolla al Tribunale del Figlio , perche da elfo lui riceveíle la mercede delle rante fatiche fof- ferte per la fua maggior gloria . 6 Rendono piamente credibili quelte rivelaziont li diverfi prodigj, che il Signore operó a beneficio di tanti ,Che interpofero preílo di Sua Divina Mac- fai di lui alti meriti ; ma in primo luogo convien riferire un cafo maravigliofo occorfo nella Villa di Lemus, che venne ad autenticare quelle virtú fteíle, che impegnarono diverfi Oratori ne fopraccennati encomj . Terminati con tanta pompa li funerali, che fi celebrarono ad onore piuttofto , che in fuffragiodi quefta grand Anima; paffeggiando due Sacerdoti » come fi coftuma , perloro divertimento, e difcorren- do familiarmente di quanto era occorfo ; l'uno di efi ebbea dire che i fagri Oratoriaveano ecceduto nelle lodi contribuite al Servo di Dio¿né per quanto iftal= le Valtro per convincerlo ; che tanto, ed anche pik doveafi adencomio delle lui gloriofe imprefe , ardue fatiche ,ed appoftoliche predicazioni intraprefe per la converfione dell” anime ; non volle mai il Compa- gno deporre la fua opinione fomentata dall' inyidia, Giunto coftui a fua caía pit che mai oftinato , e po- ftofi a letto , fenti entro del capezzale , cui appog- giava la teíta , un frettolofo razzolamento , come di polloche rafpalle , non mai cellando dal romore ; del che ne rimafe al fommo inorridito. A tale ftrana_ novita , tutto fourapentieri , dubitó , ftimolato dalla propria cofcienza , che quetto fofle un caftigo della fua pertinacia , in non voler unitamente agli alcri far la giuítizia dovuta agli alti meriti del P, Giuleppe 5 onde colmo di fpavento riconobbe pentito il fuo er- rore ,Chiedendogli , che fatto fuo mediatore preflo Dio gli ottenefle il perdono del fallo commello; e si toto

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