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Z1B.11% CAP.V IIA 225 alla fola contemplazione delle cofe celefti ; di modo chea chi'l vedeva , O Pudiva, fembrava non pit Vomo di terra ;_ ma piuttolto uno di que*beatiflimi Spiriti fempre fi; nella faceia divina. Infaziabile di mortificazioni , oltre le confuete , che fempre pra- | eicó, andava ftudiando altre nuove invenzioni di pa- tire, di umiliaríi per confeguire quel Regno , che non fiacquiflta fe non con grande forza , ne fi rapifce che da' violenti; febbene non ebbe a penar molto in quelta fua anfieta di procacciarfi nuove Croci : per- che il Signore fi compiacque efaudirlo, main un_ modo , che parve feco il voleffe confitro alla fua fef- fa Croce . In una vita, che il gran Servo di Crifto mend , per il decorfo di otto luítri, e piú, la piú ftentara, come fi vide, che pola dirfi ; era divenuto tutto disfatro come uno fcheletro , si mancante di forze_ che appena poteva reggeríi st de” piedi : Non v'era momento , in cui fi godefle qualche triegua dalle va- rie, e penofe infermita , fattefi abiruali , che il tor- mentavano ; quando nella Villa di Lemus trovoffí aflalito da una febbre maligna , e unitamente da fpa- fimi acutiflimi della gorra. Conoftendo che gia fi affirertava la morte, tutto fperanza nella Divina pies t2 , fi diede a vedere in un' aria di volto molto pi lieta del folito ; quafi che le pene, dal fuo coli Spofo gli veniflero cambiate in gioje , oppur udifle dalla luís bocca quel si dolce invito : Venite voi tutti, che travagliate per mio amore, che gemete forto il pefodella mia Croce , e ne riporterete da me il refri- gerio . Tutto adunque piacevole in yifo , e tutro dolcezza nelle parole , accoglieva tutti, tutti confo- lando con difcorfi di Paradifo , e tutti animando aa partere con perfeyeranza il cammina anguíto, che guida

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