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258 VITA DELVD. Po DA CARAB ANT Eg Za di faja, che gliduro per diecianni,come DeCefa, rijílima per difendere Pabito dal!” abbondante fudo, re. Ánche nelle infermitx y che piv Lo BTavayano volle manteneríi fem pre poveriflimo . Mentre > tualmente'era“applicato alle Mifioni entro la Cira | dí Malaga , venne a cadere gravemente infermo ;on. de perisfuggir le vifite degli amici ,edaltre dilica. tezze!y alle quali non arrebbe cos, facilmente pory. to: daf'rifutos ftimó bene il far portar in luogo abietto fuori della Citra .-Ció faputoíi da Monígnor Velcovo ; il quale teneramente lo amava > € ftimaya molto ; fpedi fubito un fuo Beneficiato » PEOVvedu. to:di buona quantitá di danari, con osdine che gli afiftefle in tutto ció che potefle abbifognargli: ma per quanto iftafle che fi prevalelle di ta offertasegli non volle mai accettaraltro comodo, fe non quelio puramente che fiaurebbe goduto tando in Conven: toco" fuoi Religicti; dicendo che febbene infermo non voleva violar in yerun conto il prefcritto di quellalriffima poyertx, cui erafi obbli gato con fo- lenne voto. Anziin tempo che Sinfermó a morte correva una flagione la pit fredda , é venendogli efi bitoil folo fomento d'una Coperta , non volle mai ammetterlo ,rifoluródi yolermorire lotrando colle Proprie membra . 11 -E di farto da” primi anni di ua fanciullezza ; come gia fi vide, fino all ultimo ref; piro di fua vita, vifle quel” Uomo nemico della fua carne , lempren applicato al combatterla, e tanto nemico, Che pri- ma di morire fh afalito da qualche (timolo , che, foríe avelle peccato in eccelo ¿febbene col Serafico Patriarca ebbea confolar il fuo nemico ; dicendogli che alla fin fine fperava che il tutto farebbegli-riu- Ícitea fomma gloria , all' orche vedsebbeñ riforto, eriu-
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