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L1B. 10 CAP.VIL. 25 r qualunque parte il Prefetro lo deftinaffe » fenza moltrare giammai minima renitenza ;e ne” Regni di Spagna , quantunque fofTe in necefsita d'elfer egli Capo della Miísione, volle nondimeno di pendere in turtoda' fuoi Compagni, prontifsimoad intralafciar valunque impreía í avelle per le mani, quando eglino dlrértiincins fentiffero . Una sipronta Ub- bidienza fú quella che afsicurollo da tanti pericoli , chiein ogni tempo incontrd , diburafche , di corfa li,di Fierele piú crudeli , 'Vominili pid maligni; r Mate, per terra, nelle Citra , nelle Ville ze mis sacolofamente lo foítenne in tanti viaggi.di Cento yenti milla miglia,che fcorfe in tempo di fua vita, quantunque fempredebole , per lo pit aggravato da infermitá , e talvoltaopprelo in guría , che fembras va dovefle cader morto ai primi paíl. g Tra il mifto delle belliffime virtd fin ora efpo= lle, fpiccó a maraviglia in queít” omo del Signore la purith verginale , lerbata da effo lui intacta in tura to il tempochevifle . Per nonaver a patire in fe, “ombra di macchia ,coftumúd fempre tener indura foggezione i fuoi fenfi , e mortificar la cafne con ri. gorofi digiuni, fatiche incefíanti, alpre difcipline, edaltri fupplicj che ftudiava imporíi , non mai fazio di patire, comefi vedrá, fino all” ultimo refpiro. Quali poi ifoff'ero il cuore , e la mente di quetio.ca. fti fimo Reli ea lafció teftimonianza 11 P. Frans cef co da Tauíte , Úomo di molta viril , e fperienza nel governo dell” Anime, il quale £u per:melto tem= pofuo Compagno, e Confeífore . Quefti ebbe ad atteltare che in udire le fue Confeflioni:y trovavafi fempre arronito , e fpecialmente quando feco dimos raya nel? Indie, donde a quel adorno icon que fe fuele prefidiar la decencia”, no fe ufa eo uno y en OA otro

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