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v o VITA DELV.P: DACARABANTey tant' infermi, che de” fuoi prodigj mon pit fe Ds" neva conto come di cofe ordinarie; ad ogni modo la relazioni, che qui fi regiftrarono appena 4 Potéro aver da' Compagai , chefurono teftimonj di vedura ole riceverteso in forma giuridica dalle perfone ha. neficate ; non ellendo mai tato valevole il P. Fr, Al. fonfo » quantunque promettelíe , che non Aurebhe to. cofa alcuna , e non quando folle foprayi. vusoalla dí Jui morte, acavargli una fola parola di bocca, che potefle riportargli qualche ombradi glo. ria; Anz1 nel! opre da elfo lui compofte , edin par. te predicate , dovendo a comune profitto regiftrap ualche miracolo , ne parla fempre colla tela fraíe i cofa occoría a certo Religiofo , come fi puó vede. re fingolarmente nel di lui dominicale : dal che 4 comprende quanto folTe gelofo di tarfene fconoftin- to, e riputato da niente . 2 Dal privato della Regina Cartolica Madre gli £ú pit volte offerto un Vefcovato nel!' Indie con pre» murofifime ¡ftanze, che lo accettafle, come foggerro iudicato il pit idoneo a reggere que” popoli novel» amente convertiti alla fanta E ; ma egli riputan- doíi del tutto inabile per tale carica, fempre rifpofe, Che il Veícoyo., infta i fentimenti dell" Appoftolo Paolo, doyeva eflere in pieno poffeffo della perfe- zione túrtas álla qual eminenza , dopo rant' anni di Religione > edi fatica nelle Miffioni non era ancor giunto ; e che peró non poteva per yerun conto ar. renderíi ad accertare una ral carica .. Anzi comecche fentiva tanto ballamente difua perfona, né pur ac» confent: giammai a” Religioúi ftefi, che tutti uniti il volevano perloro Miniítro Provinciale; all'orche Ja Navara dal!” eflere fola cuftodia , pafso al venire ' | fiabilita in Provincia ; né meno accettó giammá grado

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