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LIB 110 CAP. VI 209 l fo: Spirito y fremendo , e Imaniando , rifpofe: sish l gutto Vero, La feconda fi fu che dovefle far manifelto s'erano veramente indegni d'afloluzione quelli, che vivono inoccafione profsima al peccato , e potendo non yo= liono lafciarla? ficcome in cafo di eterna dannazio- ne per le loro Confefsioni , e Comunioni facrileghe ? Al che rifpofeil Demonio , che tutti coltoro anda» yano eternamente dannati . Interrogollo fimilmente fe alla vera Confefsione Sagramentale fofle di precifa neceísica Parto di con. trizione, 0 di attrizione fouranaturale , contro les falle dottrine , che alcuni divolgavano? Al che pure rifpofe ; effere neceflariifsimo;s dalle quali rifpolte malsimamente dalle due ultime , che venivano a con= fondere alcuni falíi ,ed ererici Teologí, i:quali q blicavano dottrine contrarie , ne fegui che d'ind' ¡ns nanzi non vi fu chi piú ardiíle aprir booca per op- poríi , com” era feguito, ag infegnamenri cattoliét del vero Predicator evangelico . Virta , che fpiccarono nel gran Servo di Dio. CAPITOLO VIL Storia fi vegga il bel mifto di taute yattil, che a maraviglia Ípiccarono nel grande Servo di Crifto, pur ci conviene per ultimo compimiento alla medefima , il lafciarne in luogoa parte undiltin- to racconto ; e in primo luogo ci prefentala di lui umilra profondiflima, fenza di cui Vedificio di tant? altre virtú farebbe ito in rovina. Egli operó viven- do tanti miracoli , oltre la curazione prodigiofa di O tant "Quina: nella ferie compendioía di quefta

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