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Í k A ' ; Ed ' dl ns Y . me Y q A ye! j fl 4 i MY i eE in EA Ea EN ¡E 7 ' A SS a o 208 VITA DEL V.P. DA CARAB ANTES: ed eralo veramente , perocche nello ftefo gio conyocato il popolo col fuono della campana alla, Chiefa , al cominciaríi che fi fece il Santifsimo Ro. fario, la fonte tramando fubito come prima acque ad abbondanza , e prolegui fempre mai feconda, a benefica ; obbligando a confeflar tutti che il Signore era in pronto per continuare un tanto prodigio a lo. ro favore ; ma che da efsi.voleya la ceso ún(a. grificio tanto gratoalla fua Madre Santiísima. 12 A fine poi fi conofca di quanto vantaggio rief. ca all anime , e di quanto terrore a” Demonj una 1] divozione , che fempre mai inculco il divotifimo di Maria; conchiuderemo quelto capitolo , e Ufo me le fue Millioni col caío leguene - Ín tempo che faticava in Rozamondo, fú ad afcoltar la divina Pa. rola un Uomo da Robadavia di molta virti , ma per divina permifhone offefTo dallo Spirito maligno. Padre in vederlo , conofcendo da varj fegni il male, che pativa , dopo aver una fera unitamente al po» por recitato il Rofario, falito il pulpito , cosi para 0: Non voglio predicareio queíta lera, ma ben vuó che predichi il Demonio per bocca di quelP VUomo ; indi rivolto all offefo , entro di cui ¡fma. niavalo Spirito infernale , gli comandó nel nome, della Santiffima Trinita , edella Vergine puriffima, che pubblicamente , e fenza veruna anfibologia , d tergiverfazione , dovelle rifpondere ad ogni Íua in- terrogazione . : La prima fi fu Sera vero che Diolo avefle man. dato in quel Regnodi Galizia periftabilirvi la divo zione di recitaril Rofario di Maria Vergine , accio- che molti con un tal mezzo affiítiti dalla grande Reio ma otteneflero grazia di emendar la loro mala vita, e falvari? Alla quale richicta non potendo a

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