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a 3 E ii de > qe y PRA «digiola ricompenía Trayagliava queltiindefe 154 PITA DEEP... DACARAR ANTES. di campagha ,fofíe fecodi compagnia ad alcoltar?, divina Parola, macoftui negligenteadduTe Perifen, fa, che mancando la Luna , era in precifa necelfita di portar un Caftano. Veduta la repuguanza del Fratel, lo, partiPaltro , e fu adacquiftarí il Santo Giubilsg; ed appena fcoríi pochi giorni, ebbe nuova Che Pin. felice, falito un Caftano benalto a fine di tFONCAL Cera ti rami inutili ,era caduto a rompicollo , ivi rimalo «mortofenza lafcorta di alcun Sagramento . Al cafo, Che mette orrore , conviene fucceda un altro, ch muove a tenerezza ,ede, che pubblicataf la fama, delle Mifhioni di Ponferrata ne” luoghi circonviciniy certa povera fanciulla diftante otto leghe , defidero. ía al lommo di eflereadafcoltarella ancora 'Uomodi Dio , piegate le ginocchia d'avanti ad un Crocififlo, cosi gli parió: Signore (cioaveffi quattro foli Rea) perla neceflita del viaggio , farei volentieria quefa anta Miílione , ma per eflere poverina non pollo; Non avea chearticolata 'amorofa querela, che vida entrar nella ftanza un bellifimo bambinello di nove «mefi in circa , qual ella fuppofe figlio d'una fua vicia na molto pit povera di sé: e queiti ftringendo nelle fue manine un Realedaorto: Prendete, le difle, ques fto danaro , che yaleil doppio dei quattro da voi bra. mati,e tofto partite perla fanta Miílione. Rimafe at. «tonita ad úna tale Oferta la buona Femmina , e infie. me tutta giubilo , non tardó punto ad incamminará verío Ponferrata ,oye giunta, manifelto quanto Pera eccorío al Servodi Dio, il quale giudicó non poter 'ellere altri un tal si amorofo limofiniere, che il Bam binello Gest . 7 Altresi un divoto Sacerdote, che faticava in. ajutodel Padré Mifhionario, ebbe a goderíi una en o in aícoltar

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