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L13B. 111 CAP. Y. 193 afiftere indefefloal tutto , prefcritiali una brevitiimaá inarte della notte al neceflario ripofo. Oltre il predi- care martina , e fera , udir confeflioni per tutto il Egiorno , ed il convenir ad altre funzioni agre » vole- Eva provveder altresi a quanti impediti da infermita , f non poteílero alliftere alla Santa Mifhione perfonal- mente ; avendo l'hore determinate per le vifite di cotelt' infermi , che riufcivano ,come fi fará mani- felto da' cafi feguenti , non folamente di fpirituale , ma bene fpeflo di corporale loro vantaggio.. Certa Signora Nobile per nome D. Maria Ranca- no affatro ltorpia , che appena poteva ftrafcinaríi colleafcelle appoggiate a due baftoni, fe gli prefentó d'avanti fupplicandolo d'una fua benedizione . Non ricusóo di compiacerla il Servo di Criíto , e fubito fi videro le maraviglie dell! Onnipotenza divina; pe- rocche ricevuto appena il fegno di Croce, fenti rin- fonderfi certo vigore nelle gambe , nervi ,e intutte le membra del corpo ; onde gettato ogni appoggio alla prefenza de domettici, alzo(fi ritra , lana , paíleg- giando .vigoroía , e infieme confeflando ad alta voce 1l grande miracolo . Un altra Femmina impotente, ad affiftere alle Mifhioni , accagione di una febbre co- centiflima , che gia da molto tempo lobbligava alla lettiera, fu avifitare il caritativo Religiofo ,e dopo un brieve difcorío , che le recó fomma confolazione o formato fopra il di lei corpo un fegno di Croce , co- mando alla febbre , che nel nome di Dio nonardiffz_ moleltarla pit , e incontanente cefsó , ne mai pid Pof- fele ,con iltupore del Medico , il quale atreltó non. ellere ció feguito fenza miracolo. 5 Piú portentolo fu il miracolo,che fegui nella perfona dí D. Antonio de Lamas Signore di Santalia.. Giaceva quelti afíario im potente a reggerki su pe a ' 1 ! y! il Ei $: : IE
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