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186 VITA DELV.P. DA CARABA quantita numerofiífima del popolo; (; follevaropg | emporali orr:b:li , che mettevano in ifpavento el Uditori , dí gia in prontoa fuggirfene ; ma Puta. ftava un fuo fegno ¿ Croce da eífo lui formata vería 11 Cielo, per far che in poco pit d'uniltante fi Met tefle in tranquilla ferenitá ; anzi fu pubblicamen oflervato che la Groce da effo lui formara ful palco venivaÍpiccatamente comea fcolpirfi io mezzo alle nuvole , fciogliendofi da quattro parti , ed 2Ppren. doíi 11 Cielo fereno in guiía d'una gran Croce. Pre. dicando nella Villa di San Giovanni di zela in tem Che il freddo intenáillimo avea congelato certo Fit me vicino, incontroy i li Peícator: Í opramodoaffit. ti ; merceche nond'altro vivevano cie di quello tevano accattarí col pefce. Moflo per tantoa pierz di tale penuria, conduffeli al fiume,.e comando loro Che gettaílero le reti fopra del ghiaccio . Ubbidiro. no ala cieca i poverelli , fapendodi quale fpirito4 folle il Servo del Signore ; e fú cofa:in vero di ben rara papuigha ; veder all” improvifo romperí il ghiaccio , alzaríi dalfondo dell acque pefci grofíi,e picciolid'ogni forta, ed empiríi le reti in tanta QUAN» titá ,che non ne potevano capire di pil . 8. Da unaltro raro avyenimento fi conobbe QUAN» to favoriffe il puBpose queíto fuo gran Servo; efi che dovendo predicar in un campo molto fpazioío, Í1 fifso il palco vicino ad un Albero molto vecchio, dal quale fpuntavano caltagne falvatiche di mala, alan , € in molta Ícarfezza. Dopo l'avere fervito al Padre, ricevetre la Pianta dalla lui yicinanza unsi prodigiofo inelto, che produlle d'indi innanzi le fue ¿rbtrain grandiíima copia , di tal groffezza , e buon lapore che di granlunga eccedeyano inqualitá le ca» ftagne di tur gli Alberi vicini , compiendo le mas 1avi-

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