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L1B.111: CAP. 1V. 183 linquenti . Siattenne P'abituato per qualche giorna dalla betola , edal giuoco, ma fubito terminara la_, Mifñione volle paffar all ufanze di prima, invitando un fuo grande Amicoalla folita converfazione, e can- cando con iftrapazzo manifelto del Predicatore: Va» mos ¿la taberna; jugaremos , y beberemo aunque el Frayle, ba predicando que es grande pecado . Furo- no per tanto all” Ofteria con ifeandalo di tutto il Po- polo , ovegiuocarono , e bevettero ¿ma dal vino ac- calorati entrarono in una rifa, e il caro Ámico, il buon Compagno ; trafifle a pugnalate lo fgraziato Sacerdote; confellando tutti , una tal morte si infe= lice elere feguita in caftigo manifello dell' ingiuria farra agliavvili , edalle minaccie cotranto falutevolz del Servo di Crifto. 5 Pid mitementecaftigó unaltro Sacerdote , eflo pure nemico delle fante Mifhioni. Coftui udito l'ar- rivo del Servodi Dio nella Villa , ove faceva dimo- ra, fingendo alcun' interreíli di premura, volleaí= fentaría , e poltofi in cammino; il Cavallo, che lo portava. , quantunque di fua natura manfueto come una pecora , diedein tali furie che getratolo da fella, localpeíto , e loaverebbe ficuramente Íchiacciato.coi piedi , quando alcuni incamminati alla Miffione non foflero accorfiinajuto del poyero Sacerdote; 11 qua- le conofciuto, e confellatoil proprio errore , tornó fubitoaddietro ye yolle aiíítere, lebbene in mal elle- re, alle prediche, ed alle fagre funzioni, che fe» cero . 6 Paííato a San Giovanni di Camba trovó li Con» tadini tutti impiegati nel layorare, ed empir di le. menze 1 loro camp1,né manco di efortarli,perche ¡n- tralafciate per qualche giorno tali fariche ¿convenif- lero ad aícolrar la divina Parola. La maggior parte M4 far-

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