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y78_ VITA DELV.P:DACARABANT gs ' te , uíciin quefto canto: Soberano Santuario A dre del Verbo eterno, liberad Virgen del Inferno e lofque rezan el Rofario; ilchedettofpirofoavement te Panima , lafciando ne' circoltanti un benfi d fentimento di eflere falito a cantar lod: eterne ¿Ma ! riainmezzoai cori degli Angeli . , 9 In quetta Villa occorfe pure un cafoin poco; fimile dal rifersto in alrro luogo; e Eu , che nel mep tre fi recitava in Chiefa da' Uomini, e Donneayi. cenda 11 Santiflimo Rofario,f udirono due uccelbini | cantar efli pure a vicenda ; di maniera che ,(land fenza eflereveduti , l'uno da una parte , P'alcro dal altra, formayano melod:a4coro , vnitamente al olo. Stavaníi tutti atromiti godendo di tal fogyif. imo,e non mai pih udito canto, erecitando infiema la diyotiffima Orazione ; quando dall un coro: pil; dell altrodiftratto da tale novita , fece pauía, 00 efTendovi chi comincialle 1'-4ve Maria, e l' uccellino che fouraftava a quel corocon voce belliffima , e q tutti ben inteía ,articoló 4ve Maria ; ¡1 che fu mo. tivo a tutti di nuoya confolazione; conchiudendo | che ben (i conveniva VelTere ftato intuonaro dal!” Ape gelo un tal faluto Angelico. Da un altro ben raro prodigio fecefi palefe a quel popolo, q uanto gradille la Signora noftra un tal offequio , e che le venife of- ferto con quelle ceremonie di rifperro , e d'onore, che ben le fi convengono . Fondo(Í certacompagnia di Confratelli del Santiffimo Rofario , con obbligo di mantener all' Altare della Vergine due candela, | acceíe nel tempoche veniva arecstarí. Manco una fera il Sagreftano , e mancarono infieme le candele; ma non venne a mancar l'Onnipotente de' fuoi pro=' digjad onor di Maria; perche giunta lora d'intuonar f Roíario,comparyeso all improvifo ripolte sú i can-

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