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176 VITA DELV,P. DACARABANTES. | ranoa di que” Principi di tenebre , fenza che ver Eforcifta fofle ftato valevole a rifcatrarla da sig : fchiavitú . Dopo di averla reftituita con una Í dizionein liberta, lafciolle in conto di medicina te. d feryativa la frequenza de” Santi Sagramenti, e lacop»! y formita al divino volere ; e fcorfo qualche tempat portoííi la Femmina per vifitare , 87 adorare le Crogh é erette dal Servodi Crifto dopo la Mifíione , allu E chiamato Via Crucis ¿ quando trovofli improml) ¡ mente arreítata da forza invifibile , e talmente legaral in tutte le membra , che non poteva muovere pus? una mano. Ricordoíli in tale s1 duro frangente de ammonizione lalciatale per qualunque incontro dy | P. Giufeppe , di uniformaríi fempre al divino vola | re , nealtro fece che proferir quefte parole: Signos! re ioabbominoil voftro nemico , pure s'addempiain me la voítra fanta volonta;1l che detto rimafe incone tanente libera da quella forza diabolica , e profegul | lenza piú oftacoli la divozione intrapreía . 8 Accagione delle varie ,ed incellanti fatiche fo! ftenute in quelta Miffione di Vigo , cadde infermo, ' e quantunque , dopo qualche fpazio di ripofo , edi cura, li trovafle per anche deboliffimo di forze, vol. le nondimeno trasferirí alla Villa di Mos , lafciando cheil P. Er, Alfonío delle compimentoad alcuniaffa- ri dí gloria divina, che reltavano da terminark in, ! Vigo; e quivi giunto Ícri/le al Fratello , che dato fine al tutto, pallalTe a Bajona ; ma avvertile bene a non intraprendere la ftrada del mare , perche vez! drebbefi in manifeílto pericolo di. reltar preda de Barbari . Venuto il tempo della partenza , fu. conli- gharo ad imbarcaríi , e infieme aflicurato non eflervi alcun pericolo dj. nemici ful mare. Egli peró, che ben fapeva di q:!ale fpirito í era il Fratello, volles, per
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