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mm l a E a 172 VITADELV.P: DACARAZ ANypo | dero pit. lServo del Signore ben Confapeyole y tutto, fi prefea Ípiegarne il miftero; dicendo ; Puccelloquaí f;pogliato di piume , e Circondato fiamme £gurava anima del Cavaliere (Patimame nel Purgatorio; la quale dopoil fufFragio erañ e avedere si vagamente adorna , e dolcemente do, perche falivaalla gloria accompagnata dagli geli; dando infieme le grazie a' fuoi Benefatrori,, profegui nel far vedere in tal contingenza a wi quantodi beneficio riceveflero quell'anime PUrLar ti dalle noftre orazioni , e qual fofle il noftro ¿din di porgere loro il tanto fofpirato foccorfo.. 3 Inquefto Vefcovato v'incontró varj abuf sE 1 quali uno fi era che ne” giorni di Sabbato muangia, vaíi comunemente carne. 11 Padre che ció rifeppe dopo Pellerfi impegnato dal pulpito con tutto ba dore del fuo zelo per eftirparlo, £é ricorfo ad un, Perfonaggio molto qualificato, indebito precilo q; | porvi egli ancora per tal fine la fua poderofa mano; | e replicó le iftanze , ma nullaottenne . Vedendoch per niun conto pus indurload operar come doye per ragione del fuo ufficio, cosi gli parlo : Signore 31 giorno di Sabbato , dalla Chiefa,eda'buoni F edeli tutti € confegrato alla Gran Madre di Dio: ella no e divora di quelta Signora noftra ; ma fappi di certo che fra poco, quando non. compifca 2 fuoi doveri, delle fue omiffioni ne riportera il meritato caltigo. Non fece conto il Negligente di tale minaccia; m prima che il Servo di Dio terminafle la Mifñone, mentre attualmente fedeva alla menfa , forprelo di mortale deliquio , manco repentinamente del tutto; la cui infelice morte faputali dal popolo,con quanto infieme aveagli denunziato il zelante Mifñonario , fa baíteyole a fradicar un tal pefimo abufo, 4 Varj pl |

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