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144 VITA DELV.?P. DA CARAB ANTES baíto afarlo ; la onde viveva in un conciuo Tim Tico , Comein iltato di totale difperazione , Non, fapendo a quale rimedioappigliaríi fent luggerirá al cuore di recitar il Rofario , tanto rACCOMAndaty dal Servo di Dio : che perú una fera prima di COFi. caríi volle ubbidir alla voce . Nel mentre havaf compiendo a tal divozione, fú preto dal fonno,e udi chi deftandolo con tuono fevero, e ch1amandolo pel proprio nome gli difle , che i Demonj erano iy procinto di ftrafcinarlo all” Inferno. A tale Mindo. cia, tremante da capoa piedi , applicoífi a termina 3l Rofario poco prima cominciato ; tutto fofpiriay Maria, perche V'ajutalTe ¿e Vebbe propizia di modo, chenon folamente rimafe libero dal pericolo minac. ciato d'Inferno; ma nella mattina feguente , fenzay | piú veruna dificolta , e con molte lagrime , balto 4 | depor' in Confeffione ogni fuo peccato ; iftando prefi | lodel Confeflore che un tale avvenimento per glos | ria della Vergine ,e per profitto de” peccatori tutti; ' íi pubblicafle dal pulpito. 15 Piú portentoía fu la grazia ottenuta da certa, Femmina a beneficio d'una fua Figlia di gia coloca ta in matrimonio. Caduta la mifera in una pazzia la | pib deplorabile , fe ne fuggiva perle montagne, evi ' dimorava giorno ,e notte qual fofTeftata una Fiera, | obbligando i parenti all andarne del contínuo ina tráoccia, perche ¡ivinon morifle di fame. Niun ri. medio meflo ih opera era ftato valevole a far che ri» cuperatle quáalche poco di fenno , onde il cafo con- ehiudevafi aflatto difperato. Ma dforza maraviglio- fillima di Maria 1 Per ultumo rimedio le fú dara a, bere poca quantita d'acqua tocca da un grano bene- derto , con cui fi compongonoi Rofarj; ed appens forbital'acqua fegnata col grano informa di Crocey la