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L13B.111 CAP.» 155 di quattro cento libre , che ficuramente doveva fras p- molte perfone; e pure non vi fú fra i tanti chi ne patiffe minimo nocumento, venendo a cader una mole di tanta gravezza in guifa d'una palla di leggie- riffima bambagia . Alla veduta di si manifelto mira= colo alzarono q uanti erano in Chiefa le voci al Cielo benedicendo il Signore , cheoperava tali maraviglie a rifleffo di quefto fuo GranServo , mirandolo tutti, ed afcoltandolo.come un nuovo Appoftolo. 14 In vedendoí egli affíftico con si bel miracolo dal Onnipotente”, ed in pieno polleílo dell aferro di quelle genti tutte ; applico(ffi con tutte le forzes ad ifradicar un peíiimo abufo inveterato fra di eli di cantarcanzonidifonefte. Aveaordimato in veríimol= to belli , ed eruditi, quali regolava con undolciílimo canto , li quindici Mifterj , che debbono centem- plaríi nel recitar divotamente il Santiffimo Rofario, e quelti fece diltribuir a Uomini,e Donne, mafli- mamente afanciulli, e fanciulle , infegnando loro il modo di cantarli , con tanto gradimento di tutti, che obbliate affarro le canzoni impure , non fi udivano per ogni lato , che lodi a Maria fulle labbra di tutti, Introdufle la divozione di recitarlo per ogni giornoy difponendo che a certo fegno di campana , convenif= fero tutti per tal finealla Chieía z e loro infieme pro- mettendo in ricompenfadi tale offequioalla Regina delle grazie la di lei poderofa afliftenza per qualun= que pid urgente neceffita . E ben ficonobbe quanto efficace a riportar il patrocinio della Vergine, riu- fcifle una tal divozione , da quanto avvenne ad un. certo peccatore impedito a violenza per arte diabo- lica dal poter acculare in Confellione le fue colpe_. enormiflime. Coftui per quanto tentafle di fgravarfe- ne 3' picdel P, Giufeppe e del Compagno, non pa

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