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152 VITA DEL V. P. DA CARABANTES, ne forro pretefto di dover eifere Ícong:urate , buf ' vaníi un” Eforciítaa loro modo di freíca eta, col quae | le faceyano una novena , di poi partivano unitamen. te alla yifita di qualche luogo Santo. Di tal diaboli. ' ca invenzione n ebbe piena contezza il Servo di Cri | fto ,e venendogli un giorno da perfona di qualita bea diftinta prefentate due fue Cugine, accioche cón un fuo fcongiuro le liberafle da maligni fpiriti , che per Cinque anni continui , come il Íciocco fi credeya, le tormentavano : il Padrein vederfele d'avanti , cono. fcendocon lume diyinoleloro finzioni , rivolto a chi le conduceva cosi gli parló: Signore bifogna (tra. pazzarlo queíto brutto Demonio; peró fe torna di nuovo a moleítarle V.S. facci radere ad amenduz, | con un rafojo tutt' i capelli del capo, e fimilmente | tutti peli delle ciglia, e le obblighi a mangiar in | unaconca , ove mangiano i Majali. Turboíi 11 buon | Uomo all udir tale propofta, cui il Servo del Signo- re foggiunfe : queíti eflere il rimedio pit efficace, | ne ayerne altro. Si conobbe poi quanto bene Pin- tendeffe nel parlare cosi , perche fvelata dal Pulpito + la maligna ordituradelle Fenxmine ,efatto capir agli | Domini 11 loro precifo dovere , non vi fu chi pit pa- | tifle di tale infermita . 13 Non meno frutruofa fu la Mifhione , che fegul in San Benedetto de Arnoya , ovefú ollervato chez quantunque piovelle incellantemente di, e notte , non mai pero cadde unafol gocciad'acqua nel tempo allegnato alle prediche, 0 pur alle iftruzioni catte» chiítiche . Sebbene il pid maravigliofo (i fu , ches perictado ad una grande quantita di popolo , che avaíi affollato in una Chiefa ; finito il Sermone , e prima che unfolo partifle , ftaccofi dal volto una, grofiílima pietra al pelo giulta il comune gindio 3
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