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ART RA 142 VITA DEL V.?P. DA CARAB ANTES: in mano de* po , venivano da elli ripartitig Fa feflo ,e qualita , perche vie pit Ga ezzionallero a praticar una tal divozione, come varj benrari avvenimenti fi fará noto ,cotanto prof cua . E bene lo fperimentó certa rea Femmin y; | quale profitto le riufcifTeil metterla in opra. Vive va quefta in molte difons(ta , e tanto abituata nel yia zio, chs difperava il potern. uícire . Non potendo | ortaríi adafcoltar il Servo di Crifto , perche im a violenza d2' fuoi parenti; chiedette ad ales | ni, chefe ne ritornavano dalla Santa Mifione; qual coía pit inculcaffe ne*fuoi difcorfi ? Rifpofero Che | raccomandava fopra tutto il recitare per ogni gioryy | con divozione ¡LRofario di Maria Vergine, il digiys | nare ne" Sabbati , e nelle Vigilie, che precedono le di lei Solennita . Non tardó punto la Femmima, mettere in prática quanto avea udito, e tanto baño perche , conceputo un fommo orrore alle difonefiy di prima , veniífe toto a purgaríicon una vera Cone fellione , ed a prefcriverfi una maniera di vivere, | efemplariffimo . Ne folamente il Rofario divotas | mente recitato , ma altresi un piccol grano, di cui¿ compofto ,arrivó come fi vedra dai due caí, chefs. guono, ad operare prodigj. Fi a vifirarlo certo S4- cerdote Portoghefe , moleítato gia da molto tempo da un'afima ,che gl'impediva il refpiro, pregando» lo di una fua benedizione. Fú pronto il buon Padre | a quanto chiedeva , di poi confegnogli un grano fos | lo di cui fi formano le Corone , dicen ogli , che feco | fempre il portafle , e celferebbe fenz' alero Pafima; Ubbid1 il Sacerdote , e di fartotrovoi fano. Scorf Cinque anni in fanita compiuta , perderte il grano ,e con eflo fmarri infieme la fanita . Travagliato al | fommo fe di nuoyo ticorfo al Padre, raccontandogli quan-

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