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136 VITADELV.P. DA CARABANTES, nella ftefla Citra di Granata, e terminato il difcorfy la Sorella di D. Marina de Cordova Superiora del Monaítero , prefolo in difparte gli diffe che una fu Religlofa gran Serva di Dio, e tutt'applicata alla, Sant' Orazione avevalo veduto mentre predicaya, nell' Indie. Rimafe artonito ad una cosi ftrana noyia tá il P. Giufeppe , e pregando la Superiora che fa. ceffe comparir alla fua prefenza la Monaca ; della me. defima intefe , che ftandofi un giorno in orazione, ¡] ' S ignore aveale dato a vedere una grande q uantita dj popolo prefente ad una Miffione , tenuta dietro le, Íponde del gran fume Orinoco, vicino alli Caribbi Indiani , alla quale afiftevano diecifetre Capuccini, ed un Religiafo della Compagnia di Gest . Cid yes duto le dilo il Signore. Quefti Operar] della mis | Vigna patifcono molto par mio amore , ed ¡o mi eompiaccio delle loro frutruofe fatiche . Chiedimi e brami per elfo loro , ma in particolare ( ad» itandomi Voítra Paternita ) , per quelto,quale vo. glio levar da - paeíi,e condurre ne” Regni Cate tolici : Chiedimi replicó , accioche colle fu: predi. | cazioni polla riformare gli Ecclefraltici ,e dilingan. nar i Nobili. Pofcia foggiunfe : quelto Padre (ria! yoltaal fuo Compagno ) nonera nel numero di quel. li diecilette da me veduri nell' Indie ¿e tanto di fatro | era vero che il P. Alfonto da Carabantes Fratello car. nale del P. Giuleppe all” ora fuo Compagno, non era ftato nell Indie. Vi fu pure un altra Femmina ina | molto credito di fantita preílo Granata tutra, la qua | le in udirlo come la pregava che doveíle raccoman= dar al Signore certo intereffe di molta importanza, cosi gli parló : Sisia Galizia dovete portarviamen- due, per ivi ftender le gloriedi Maria Vergine : il pane che mangiarete lara duro; ma 11 Signore vi dara | buonidenti, 6 Cer-

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