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32 VITA DEL V.P. DA-CARABANTES, fenza perdere tempo. E di fatto non altri Lofpirayg Y'Infermo , che il di lui arrivo; proteltando fubiro che il vide , conofcer chiaramente queli effere yy, tratro della divina mifericordia ; perocche non bra. mava di fopravivere ; ma unicamente di poter mo: | rire nelle di lui mani. Confolatifimo adunque per tal grazía ricevuta , confegnoffi tutto al uo amaro Religiofo , dal quale fu afiftito per tré giorni,e tri notti fino all” ultime agonie , ed allo fpirar dell' ani. ma , lafciando argomenti manifefti d'effere pañato alla beata eternita . Appena fpirato il Cavaliere, non ellendo per anche ufcita di caía la nuova della morte » la Signora Marchefa di Camaraía Superiora del Convento delle Francefcane Scalze di Granata, fé intendere alla Dama moglie del Defunto, che non s'artriftalle punto per tale perdita ,anzi ne delle gras zic al Signore, perche la di lui Anima era di gia fa. litaalla gloria. Tal felice annunzio ficolmadi CON» folazione la Signora, perche ufcito dalla bocca di una Religioía , che fioriva in concetto di fingolara | fantita , della cui vita prodigioía non manco chi ne delle contezza alle Spagne . 2 Né deve ommetterfi qui una pruova ben mani- felta di quella virtú celelte , che 'Úomo di Dio pof- ledeva , elaíció al pubblico , mentre dimorava ina Granata. Giaceva gravemente inferma certa Reli= gioía , di cui nonci vien efpoltoil Monaltero, e per- che il male fiavyanzaya di molto fenza trovaríi alcun rimedio , venne fupplicaro , accioche fi degnafle ot» tenerle da) Signore col mezzo delle fue orazioni la, ns della fanira . Udita l'iftanza , fe intendere all nferma che in virtb di fant' Ubbidienza íi alza (Te fu- buro daletro, e li applicaffe agli efercizj turti della, Comunita ; il che immantinente fegui con quello ftupo-

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