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106 VITA DEL-V. P. DA CARAB ANTES. foro , fcoprillo prevenuto da co punto come day una piena di benedizioni celefti ; perche trovollo umile, manfueto , riverente , e prontiflimo in con. cedergli tutro cio , che bramalle ; anzi tanto dipen. dente in tutto dació che proponeva , quafi il riconos Ícelle per fuo Sourano. Uguale fu la Ítima,, e vene. razione , con cui fu accolto da quelle Genti tutte; di manierache ftupito dital incontro avea incoltume_ di affermare, per qualunque volta vi riflettelle, che quando non fofle ftato ben munito di quel celefte amore , che fa difprezzar tutte le cofe terrene , egli pues faríi nel!” America un gran Signore per Pallo» uta padronanza ,con cui reggeva i.cuori di que' Po. | poli, e Principi tutti. 7 Indicibilmente pib fublime fu:11 concerto , che | tutti ne formarono della lui perfona all udirlo in lo- Folingua ragionare della divinita, delle grandezze,, infinite di quel Signore onnipotente Autore del tut- to, Confervatore di tutto, ed ultimo fine di tutto:; cofe tutte non mai da que”Popoli udite ; onde ftaya- no tutti immobili , pendenti dalla lui bocca, Ícorda- tiaffatro dí loro ftelli ,e unicamente in fentimento di Ipiacere, e di fommo crucio quando finivadi ragio- nare; afpettando con anfierá che dí nuovo parlafle . 11 primo, Che dopo varj difcoríi ,e catrechifmi rice- velle il Santo Battefimo , fu il Cazique , feguendone con fanta impazienza Velempio il Popolotutro . Nel mentre ftaya indefellamente faticando , con eltremo fuo giubilo in veder dalla forza incontraftabile della divina grazia piegara al loave giogo del Santo Van- ala Nazione , prima la pit fiera, e barbara, t£pofe 11 Signore vifitarlocon ana grave infermita , che lo ridufle in pochi giornial trovaríi deftituto af- farrodiforze , e vicino a morte, con eltremo cordo- S glio
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