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to04 VITA DEL V.P: DA CARABANTES; ne d'alcuni pochi tfolamente ci € riuícito l'avernez, contezza . 11 Padre peró, quantunque giubilafe in veder abbatrurol'Inferno, e trionfante in quelle par. | ti Gest Crifto , veniva nondimeno tormentato dal zelo anfiofiffimo , che lo ftruggeva di foggerrar alla Chiefa Cattolica altresi la nazione Caribba. Era, quefta la dominante in quelle Provincie , si forte nel | combattere, che metteva in terrore gli altri Priaci. pi tutti. L'armiufate da coftoro erano frecce tinte di tal velenosú Peltremita , che penetrando la carne lafciava ferite infanabili. Effendoin oltre coftoro di corporatura fortiíflima avvezza alle fatiche , e di ta» tura molto fuperiore agli Europei ; onde bifognoíí di grande alimento, calavano di giorno , e di notte, dalle loro Montagne ad affalire le Valli abitate de Spagnuoli , facendo tanto di efi quanto de* Neri, e Mulatti, che gli fervivano un miferabilefcempio, per indi portarne le carni alle loro abitazioni , cuo- cerle , e mangiarle. Tal era il loro furore nel com- battere, che non eflendovi chi baltafle a cimentarfi con elli ,£ú di necelfita che fi abbandonaffero del tutto var] Territorj vaftiffimi , e fertiliflimi, perche fog- getri alle cotidiane loro invafioni . Con fimil Gente iu inumana delle ftefle fiere doveva cimentaríi il no- pr P. Giufeppea fine di piantar in elle la Santa Fe- de ; ma pure ripofta ogni confidanzain Dio , non du= bito Paccingeríi ad un” imprefasi ardua ; e ben fico- nobbe afliftito da quella deítra Onnipotente da un ra- To portento , che per opra tutta divina gli fegui nel viaggio. Doveva per giugnere a quel Principato travalicar diveríe Montagneafpriffime , ed incolte, dal! una delle quali vide 1n molta lontananza , che_, efalavano fiamme . Da principio credette che Pin. cendio nonoccupalle tanto difito , ficche non potes pro=
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