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E. 37 rita pin fervente, imtrapreje lunghi e faticof vIaZgZg?, penetró in diverfe regi0n:, ne fiudio í bifognz, e fat tofi tutto a tutti, con la parola e con le opere Jparje ovunque pote í benefici mflujf? del Juo apo iolico gelo. Con Jagace deftrezza febpo eziandio introdurf nell' anímo dez regnanti, ¿ qualí perche non reputa- rono a ville di renderf docili al configli di quel ' Religi0/o, Poterono firimgere felicemente tra loro quelle Jante Alleanze, le qual benche dirette a com- battere: i nemici_ della Fede, valfero mirabilmente a ra/fodare Ju ferme bafi la tranquillita e ficurezza dei loro regni nella concordia e nella pace. — Onde e che nell innalzare all” onore degli altare quejío gran FPrance/cano, Ci conforta la Jperanza, che, fua merce, Populs e principi docilmente ajcoltando la voce della Chieja po/Jano ridurf 5 ful retto jentiero e cám- pare ai pericoli che li minacciano q wrreparabile ruina... Nelle trifti condizioni in cui fiamo ed in cui verfa la Chiefa, quello che fia preftabilito ne: Decreti della Providenza Noi non /Japiamo, ne vogliamo indagare. Ma in quejtr Beat, che Jfamo per innalzare alle glorie della Jantita, Nor riponsamo non infondate fperanze. —_Minime dubitare hicet, Te, quí m1 terris degens praeclari/fima exempla vindicandae Relvgionas nobis religuijit, in potentias Domini ingre/fum defiaderizs votisque Summi Pontificis, Ecclefae navem ajfidua ye z . y _— - EZRA - ma IMM 0 1 APELADA E FANIA UEG RAE AN ISR» LURO: EEEN CI CPT pr a ti : S a a A A E Pa oz ea aa as ,» > .. , A a ei RR A Pi dd TRE A AER TRENES A : A , : REA 4d ER a : A E A O O O a A > EL Li a e ;

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