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Viaggi di un ministro generale cappuccino 465 dalla stima e dalla simpatia con cui ovunque eran guardate la vita e l'operosità dei cappuccini. Dopo questi accenm, e evidente che nei quattro volumi dei viaggi non resta molto spazio per il racconto della visita vera e propria del ministro generale ai conventi e ai religiosi. Di proposito ci siamo finora astenuti dal parlare del pellegrinaggio dei nostri frati ai santuari e alle reliquie, che nella cronaca occupano un posto rilevantissimo, addirittura eccessivo. Più che una visita ai frati, il viaggio sembra un continuo peregrinare a luoghi santi, e il cronista non risparmia a se stesso e al lettore la gioia e la noia di raccon– tarne la storia e di enumerare tutta una serqua di reliquie che, mentre per la loro fantastica varietà finiscono per divertire, offrono anche una documentazione preziosa sul contenuto della pietà cristiana alla fine del Seicento. L'Ordine cappuccino alla fine del Seicento Poche, perciò, le notizie sulla visita vera e propria: ma ciò non vuol dire che il Catastini vi dedicasse poco tempo o la compisse alla leggera. Nel suo viaggio sostò in 414 conventi, appena un quarto delle case dell'Ordine che nel 1698 erano 1605: eppure egli vide, ascoltò e parlò a quasi tutti i frati delle province visitate. Era solito con– vocarli con lettere circolari nel convento più centrale di ogni custo– dia, e lì li intratteneva per alcuni giorni, tenendo ad essi più discorsi al giorno; lo stesso faceva prima, durante e dopo la celebrazione del Capitolo; emanava ordinazioni, sanava atti illegali, prendeva visione di tutte le cause pendenti, perfezionava processi a carico di singoli frati, assisteva all'elezione dei nuovi superiori conventuali. Per que– sto motivo, egli mai si fermava in un luogo un solo minuto più del necessario, e stimolava i suoi segretari a seguirlo nonostante la stan– chezza, il sonno, il freddo più intenso o il vento che mozzava il respiro, sotto la sferza della pioggia o del sole dardeggiante. Il suo non fu un viaggio turistico, ma una vera visita canonica. Leggendo attentamente il diario, ci si domanda quando egli dormisse o ripo– sasse. Gli incontri dentro e fuori convento, con viaggi, visite fatte e ricevute, discorsi, incontri· col popolo e amministrazione dei sacra– menti, a cui si aggiungeva la corrispondenza per il governo di tutto l'Ordine, non dovevano lasciargli un momento libero. Il gruppo dei segretari, perciò, era tutt'altro che un treno ornamentale, ritenuto indispensabile al decoro d'un ministro generale del tronfio Sei– cento. Essi formavano la sua curia mobile, necessaria per mantenere i contatti con tutto l'Ordine e per dare una soluzione adeguata ai negozi occorrenti nelle singole province. Giungendo nei principali conventi, il Catastini trovava che numerosi dispacci ve l'avevano pre– ceduto. Il buon frate Filippo scrive più d'una volta che bisognava strapparsi il sonno dagli occhi per preparare e spedire subito le risposte. Laurentianum - An. XIII 31

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