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536 BENEDICT VADAKKEKARA Chapter was round the corner 102 . The Provincial of Tuscany and the Archbishop of Agra too wrote to Fr Christopher recommending caution and patience. Even though the Order's highest authority had pronounced on the point at issue, it just could not induce Fr Christopher to take this long-distance inter– vention gracefully. While he had no second thoughts about the inalienable right of the Agra Mission to the full use of the Friary of Mussoorie, he felt that the General was twisting his arms by ordering him to accommodate himself to the common good of the Order. He scrupulously avoided all precipitancies, but had no regrets for the course of action he had been t~king. He believed that it was the Commissary himself who should give good example to his students by obeying the local superior 103 . As far as the Commissary was concerned, in the Friary the anomalous set– up still persisted and the General's forceful intervention was like water off a duck's back 104 . Before this unyielding defiance, he had no other go than draw in 102 APCapTusc, Missione Indostan, Fr Remigius to Fr Christopher, Florence 21 June 1925: "Per carita, pel bene di cotesta Missione e per amore di Mgr Bemacchioni prego quanta so e posso a non fare passi inconsulti e precipitati. Abbia pruden2a e tiri avanti alla meglio per questi pochi mesi; poi le cose cambieranno". The Order's General Chapter was scheduled for the following May. 103 APCapTusc, Missione Indostan, Fr Provincial to Fr Christopher, Florence 26 March 1925: the Provincial promised to defend the interests of the Province's Mission but it was regrettable tbat he had not been kept abreast of tbe developments; Christopher was not to aggravate tbe situation by tendering his resignation. The Guardian was far from being remorse– ful. AGCap G 68, II, Novizjato e Stud.to, Fr Louis of Seggiano to Fr General, Agra 18 August 1926: ''Quando vennero su gli Studenti, a me Guardiano fu fatto intendere che io seguitavo ad essere il Superiore della casa e gli Studenti miei sudditi, i quali sotto la dipendenza de! loro Direttore avrebbero atteso ai loro studi. Orbene si comincia che ci fu subito una frizione fra me e il Commissario, il quale per il fattto di essere Commissario si voleva assumere il diritto di essere il Superiore della casa, mentre il Superiore Regolai:e di Agra riconosceva me come Superiore, col patto che non dovessi interferirmi nelle case dello Studio. Un accomodamento fu fatto e non ci fu piu nulla da ridire. Pero io devo confessare che la mia situazione era ed e tuttora a me stesso anormale. Mi spiego. Secondo il Commissario io nella mia qualita di Guardiano sono suddito de! Superiore Regolare di Agra e de! Commissario al tempo stesso. lo non so come si possa conciliare questa teoria col Diritto Canonico, specialmente quando questi due Superiori non fossero della medessima idea. Io mi sono considerato ed ho agito come suddito de! Superiore Regolare di Agra". 104 AGCap G 68, II, Novizjato eStud.to, Fr Commissary to Fr General, Mussoorie 6 August 1926: "L'Obbedienza di Commissario, la lettera spedita al Sup. Reg. non sono state prese in debita considerazione e non pare che lo saranno in seguito. Si vorrebbe invece che lo Studentato