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FRANCESCANESIMO SCOTISTA 219 della carita che ci indica il cammino da seguire per dare correttezza asso– luta ai nostri rapporti umani. E, se vogliamo mettere a fuoco il problema nella sua dimensione sociale, possiamo dire con Marciano Vidal che "l'im– pegno etico della carita cristiana oggi si fa concreto nell'opzione netta in favore delle tre grandi cause dell'emancipazione solidale: la causa della giustizia economica dinanzi allo squilibrio dello sfruttamento dei poveri; la causa della pace contro l'iniquia corsa agli armamenti; e la causa della liberta política dinanzi a regimi totalitari dell'uno e dell'altro segno" 5 • 2. La causa della giustizia A partire da una prospettiva esclusivamente umana, la giustizia e una categoría autonoma e quindi secolare. Ma per il credente la giustizia e inserita nell'ambito di un orientamento religioso. Il Concilio Vaticano secondo si servl con sufficiente frequenza (in piu di 40 passi) del concetto di giustizia per esprimere la dimensione etica della vita umana e cristiana. Il Sínodo dei vescovi del 1971 si occupo espressa– mente de "La giustizia nel nel mondo", riconoscendo nella Chiesa gerar– chia il diritto e il dovere di optare perla giustizia: ''La chiesa ha ricevuto da Cristo la missione di predicare il messaggio evangelico, che contiene la chiamata dell'uomo alla conversione dal peccato all'amore del Padre, e la fraternita universale e, percio, l'esigenza della giustizia nel mondo. E questa la ragione perla quale la chiesa ha il diritto, anzi il dovere, di proclamare la giustizia nel campo sociale, nazionale e internazionale, non– ché quello di denunciare le situazioni di ingiustizia, allorché i diritti fon– damentali dell'uomo e la sua stessa salvezza lo richiedono. La chiesa non e la sola responsabile della giustizia nel mondo: essa ha, tuttavia, una propria e specifica responsabilita, che si identifica con la sua missione di dare te– stimonianza di fronte al mondo, dell'esigenza di amore e di giustizia, quale e contenuta nel messaggio evangelico: testimonianza che <leve, poi, tro– vare puntuale riscontro nelle stesse istituzioni ecclesiali e nella vita dei cristiani" (Sínodo dei vescovi, 1971, n. 1271). Da Leone tredicesimo con la encíclica "Rerum novarum" (1891), passando per Pío undicesimo con la encíclica "Quadragesimo anno" (1931) e per Paolo VI con la lettera apostolica "Octogesima adveniens" (1971) fino alla encíclica "Centesimus annus" (1991) di Giovanni Paolo II, il 5 M. VIDAL, L 'etica cristiana, Roma 1992, p. 570.

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