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216 BE!lNARDINO DE ARMELLADA, OFMCap qualche virtu specifica, o addirittura pretendere che ''nessuno ci strappi lo stendardo della poverta". Fino a tal punto dobbiámo essere poveri! Lamia relazione, come figura nel programma, ha come titolo: "Fran– cescanesimo scotista: impegno dottrinale come partecipazione efficace ai problemi ecclesiali e sociali' '. Sono sicuro elle in questi giomi avete sen– tito e approfondito molte cose belle sul pensiero francescano del nostro Dottore Sottile. Mi rincresce davvero non aver potuto assistere a tutto i1 corso. Altri impegni me lo hanno impedito, e questo puo essere causa di alcune ripetizioni, che peraltro ritengo opportune. Vi sono due punti fondamentali da esporre: Quale e il francescanesi– mo scotista che viene qui considerato, e quali gli impegni che da esso sca– turiscono riguardo ai problemi ecclesiali e sociali del nostro ambiente. Chi conosce, anche superficialmente, l'opera di Scoto, sache in lui non vi e un'ecclesiologia o una sociologia sistematica, ancor meno nel senso che oggi hanno sortito questi due rami del sapere. Ma certamente e possibile - e ritengo persino doveroso per noi francescani - ricavare, dalla pro– fondita francescana del pensiero scotista, degli orientamenti luminosi per i nostri atteggiamenti di fronte ai suddetti problemi ecclesiali e sociali del nostro tempo. Questo significa guardare Scoto dalla nostra situazione odier– na e vederla partendo da Scoto. Evidentemente, non voglio fare di tutto un semplice gioco letterario pfü o meno ingegnoso. Siccome abbiamo due momenti distinti per questa relazione, voglio cominciare con una descrizione sommaria, alla luce e alle ombre dei se– gni del nostro tempo, di quel che emerge dai sentimenti e dalle espressio– ni del mondo e della Chiesa come impegno urgente di tutti per arrivare ad una societa piu umana. Poi, nel secondo tempo, passeremo alla consi– derazione degli spunti della teologia scotista che·devono illuminare e sti– molare in noi, come uomini e come francescani, codesti impegni. I IMPEGNO URGENTE PER UNA SOCIETÁ PIU UMANA Si dice che e una prerogativa dei giomali dire quel che impressiona, e che soltanto ci colpisce i1 negativo della vita, perché noi che leggiamo i giomali viviamo cosl bene. Lasciamo stare! E prendiamo il giomale di qualsiasi giomo. Per quanto conceme l'ambito intemazionale, mentre scri– vevo queste righe avevo tra le mani le due riviste settimanali di pfü ampia

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