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FRANCESCANESIMO SCOTISTA 235 per definire giuridicamente il legame contrattuale su cui riposa primaria– mente l' «auctoritas» del legislatore". C'e, dunque, una differenza tra l'au– torita paterna (che costituisce la famiglia) e l'autorita civile. La prima e la sola originariamente naturale, mentre la seconda e radicata in una con– venzione libera. Questo permette di dedurre facilmente come la societa e la sua politica devono essere al servizio dellafamiglia, e non viceversa. Vi e un altro punto che bisogna rilevare: Quando Scoto si riferisce ai rapporti dell'autorita non familiare, siano i padroni o i principi, con i loro sudditi che delinquono, li esorta sempre alla misericordia tralasciando que[ che sarebbe esigibile in termini di stretta giustizia. Non si tratta in Scoto di un semplice impulso sentimentale. La sua idea del diritto e della legge non e quella di un meccanismo rigido e impassibile. Accennando al caso di una guerra "giusta", non du– bita, secondo criteri del suo tempo, che sia lecito uccidere il nemico, con– siderato come "ribelle perseverante". Ma aggiunge subito che, anche in questo caso limite, la misericordia dovrebbe sostituire in un cristiano il rigore del ''ius positivum' '. Si pub dunque parlare in Scoto di un princi– pio che potremmo chiamare ''laflessibilita dell'amore''. Anche la legge naturale (tema particolarmente interessante nel pensiero scotista) ha per lui qualcosa a che vedere con questo principio. Riguardo a tutto questo, alla fine del suo lungo studio, scrive Gandillac: "Tutto quel che dice Duns Scoto sulla legge naturale e i suoi limiti, sul consenso so– ciale e l'elevazione, sulla proprieta e il suo trasferimento, sulla condi– zione servile, etc ... tratteggia a grandi linee l'immagine d'una antropolo– gia che fa parte integrante della piu autentica eredita francescana 30. D'altra parte Harris, nella sua opera su Duns Scoto, sottolinea questa tendenza a proteggere la liberta dell 'individuo nelle teorie politiche ed eco– nomiche di Scoto e pensa che il Dottore Sottile "ha stabilito con molta chiarezza gli elementi essenziali di una teoria della societa umana che ver– rebbe a rivoluzionare non soltanto il pensiero, ma anche la pratica del mondo occidentale ed e in luí che possiamo vedere in un senso reale l'inizio della scienza politica moderna" 31. Certamente e possibile riscontrare in Scoto la giustificazione teologi– ca della democrazia moderna. Quel che non e fattibile e l'applicazione del criterio di somiglianza tra la societa civile e la comunita ecclesiale, 30 ID., l.c. p. 734. 31 C.R.S. HARRIS, Duns Scotus 11, New York 1959, p. 357.

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