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234 BERNARDINO DE ARMELLADA, OFMCap "reddere unicuique quod suum est". Subordina senza equivoco il diritto di proprieta alla regala suprema della " pax reipublicae", cioe del bene comune, riconoscendo il potere dell'autorita civile ("legislatores") per trasferire il dominio da uno all'altro, quando, per esempio, il possessore d'una terra ne trascura la coltura con danno della comunita 27. Questo diritto di espropriazione, che appartiene al legislatore in virtu della sua autorita, dovra essere gestito, come tutti i poteri, sempre con la prudenza che esige la pacifica convivenza dei cittadini. Di grande interesse in Scoto e la sua dottrina sull'origine di quest'au– torita. La contemplazione della possibile umanita paradisiaca gli fa pen– sare, partendo dal principio di liberta che esclude il dominio di un uomo sull'altro, che in quella situazione, mai diventata reale, vi sarebbe stato soltanto un minimo di autorita: quella paterna (nel suo orizzonte non vi e pasto perla possibilita di un matriarcato). L'obbedienza ai genitori la considera un atto "giusto secando la legge della natura". Questo implica che la insufficienza o debolezza congenita dell'essere umano, finché non arriva alla matuirta del giudizio, verrebbe sorretta dall'autorita paterna, che e senz'altro una legge presieduta dall'amore. 11 peccato originale scon– volse l'armonia primigenia; e gli uomini dovettero avvalersi di altri mez– zi per salvare la convivenza e non degenerare in pura arda. Notiamo che Scoto, in confronto con Aristotele e San Tommaso, non pensa l'uomo co– me "Zóon politikón" (animal politicum) per natura. 2s. ''11 principio o autorita política e una conseguenza del peccato origi– nale; nello stato di innocenza non vi sarebbe stata altra autorita che quella paterna". Dunque per Scoto l'autorita politica non proviene direttamente, co– me conseguenza necessaria, dalla natura umana. Bisogna trovarle un'al– tra origine, che per Scoto e la "recta ratio", che liberamente decide in modo piu o meno esplicito la costituzione e l' accettazione di una autorita estranea riguardo all'autorita naturale del paterfamilias. Questa accetta– zione libera di una nuova autorita pub essere chiamata "contratto socia– le' ', non pienamente identificabile con le teorie moderne del liberalismo. Sarebbe in contratto libero, certamente dettato dalla retta ragione, ma non con la necessita di un istinto inevitabile. L'originalita di Scoto in rap– porto con San Tornmaso si troverebbe, secando Gandillac 29 , "nclla cura 2 7 Ord. IV, d. 15, q. 2: Vives, XVIII, pp. 271b-72b. 28 ÜANDILLAC, [.c., p. 703. 29 ID., ivi.

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