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FRANCESCANESIMO SCOTISTA 233 sarebbe diventata necessaria la divisione dei beni di proprieta privata allo stesso scopo di preservare la pace. Ugualmente, la prudenza del príncipe, per mezzo di leggi giuste, contribuira a questa finalita. E trattando delle beatitudini dice: "La pace si mantiene quando colui che presiede, lo fa rettamente, e quando, a sua volta, anche il suddito rettamente obbedisce". Sono dunque il diritto di proprieta e l'autorita correttamente gestita fattori essenziali perla pace nel mondo dopo il peccato. Scoto non e pessimi– sta riguardo alla capacita umana di organizzarsi e vivere ordinatamente. II peccato originale non mise l'umanita in un'incapacita morale, solo superabile mediante regolamenti imposti da fuori dall'autorita divina po– sitiva. Certamente venne creata una nuova situazione di conflitto violento tra l' «affectio iustitiae» el' «effectio commodi»; ma e stata l'iniziativa del– la recta ratio a cercare le vie adatte per controllare in modo giusto la nuo– va situazione. ''E certo, afferma Scoto, che anche dopo il peccato, gli uomini hanno potuto avere sufficiente saggezza e prudenza per stabilire delle leggi in modo saggio e pru~ente" 2s. 4. La giustizia sociale Riguardo al tema della giustizia sociale, il cui fondamento si pub de– durre dall'esigenza di vivere dignitosamente la liberta, Scoto manifesta il suo pensiero pratico trattando della proprieta dei beni materiali, i "do– minia''. Sebbene ritiene che prima del peccato i beni materiali erano co– muni, non pensa ormai come ideale attuale il ritorno a un simile sistema. Scoto non appare nostalgico di utopie millenariste. La ripartizione dei be– ni materiali in proprieta privata e ormai un presupposto per la pacifica vita sociale. ''Quel che era naturale prima della caduta ha cessato di es– serlo, e la comunita dei ''dominia'' non e piu applicabile, se non a piccoli gruppi di persone legate dal voto di poverta (che allo stesso tempo stanno sottomessi al voto di obbedienza, che permette ai migliori risolvere gli inevitabili conflitti). Parlando il linguaggio dei sociologi moderni, si potrebbe dire che la prospettiva in cui si situa Scoto e quella della "cultura", che supplisce, bene o male, le deficenze di una natura decaduta 26. · Suppone la giusta ripartizione dei beni, secando legge imperativa del 25 Rep. Par. IV, d. 15, q. 4, n. 9: Vives, XXIV, p. 234b. 26 GANDILLAC, l.c. (v. nt. 18), p. 700.
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