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UNA MALOGRADA INICIATIVA DE RESTAURAR LA ORDEN EN ESPAÑA 353 de la geografía nacional en 1835, mientras no se llegara a la firma del concordato que se estaba tramitando, proponía tres candidatos que ofrecían la máxima garantía de actuar responsablemente las orien– táciones de Roma, ora se tratara de continuar con el régimen de la alternativa, ora se quisiera ya tantear una reestructuración de alguna comunidad según el espíritu y la disciplina de la Orden. La terna que proponía era la siguiente: Antonio de Cervera, 28 comisario apostólico; Francisco de Cabra 29 y Agustín de Jadraque,3° asistentes. 28. Había tomado el hábito el 19 de mayo de 1803; desempeñó los cargos de maestro de estudiantes y de lector; al cerrarse los conventos en 1835-36 se retiró a su pueblo natal y más tarde a Tulebras; fue confesor y capellán de las monjas cistercienses y falleció el 15 de enero de 1865. Cf. CRISPÍN DE Rrnzu, Necrologio de los frailes menores capuchinos de la provincia de Navarra-Cantahria-Aragón, Pamplona 1958, p. 26. 29. No lo recuerda el necrologio de la provincia de Andalucía, de la que era miembro. 30. Había ingresado en el noviciado de Castilla el 16 de febrero de 1802; sacerdote desde 1809, desempeñó repetidas veces los cargos de vicario y guardián; al sobrevenir la exclaustra– ción en 1835 estaba al frente de la comunidad de Toledo. Se ignora la fecha de su muerte. Cf. BUENAVENTURA DE CARROCERA, Necrologio, p. 135, y La provincia de frailes menores capu-• chinos de Castilla, II, Madrid 1973, p. 368. 31. La Congregación de Obispos y Regulares transmitía al Nuncio Apostólico con el si– guiente despacho conservado en el Archivo Vat.: Arch. Nunz. Madrid, caja 331, la súplica del padre Akaraz: «Molto Ill' e Rmo. Monsignor Fratello: II P. Firmino d'Akalá (sic), Commissario Aposto• lico in Roma dei Religiosi Cappuccini Spagnuoli, nell'atto di dover ritornare in Ispagna per la sua promozione al Vescovato di Cuenca, ha presentato a questa S. Congregazione de' Vescovi e Regolari l'annessa Supplica. In essa, come rilevera V, S., fa presente la sua ferma fiducia che possano in codesto Regno riaprirsi alcuni Conventi de' PP. Cappuccini sotto il titolo di Missioni, ed affinché ne' medesimi abbia su! bel principio ad introdursi la essatta osservanza regolare, supp]ica perché venga destinato un Commissario Apostolico, il quale unitamente a due Assistentí o Definitori, possa prendere giusta cognizione delle persone religiose e dei locali, e adottare in seguito le analoghe provvidenze per la regolare appertura de' Conventi. Il prelo– dato Padre inoltre propone i soggetti, che a tal'uopo crederebbe adattati, suggerendo anche i modi di sostituzione in caso di morte di uno degli eletti; e cio fino a che non verranno prese delle stabili provvidenze dalla S. Sede sulla sistemazione dei Religiosi in codesto Regno. La Sacra Congregazione non ha potuto a meno di prendere in considerazione le accennate istanze, e prevalendosi anche delle speciali facolta a Leí concesse dalla Santita di Nostro Signo– re ha creduto di trasmettere la Supplica alla sperimentata Sua prudenza e concederle tutte le facolta necessarie ed opportune per poter prendere quelle provvidenze che nella Sua saviezza credera convenienti alla desiderata apertura de' suddetti Conventi, deputando in Commissario Apostolico ad nutum Sancta, Sedis, ed in Assistenti quei Religiosi che vengono in detta Sup– plica proposti, ovvero altri, che colla intelligenza del prelodato P. Firmino credesse V. S. piu meritevoli, concedendo al detto Commissario Generale, che sara eletto, tutte quelle facolta che spettano e di cuí godono i Superiori Generali di detto Ordine. La S. Congregazione e nella certezza che mediante lo zelo di V. S. e colle Sue premure potra vedersi in codesto Regno rifiorire un' Ordine tanto benemerito della Chiesa, e in questa fiducia Le augura dal Signore le maggiori prosperita. Roma, 1i 2 marzo 1849. Di V. S. Come Fratello affmo.

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