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UNA MALOGRADA INICIATIVA DE RESTAURAR LA ORDEN EN ESPAÑA 351 Roma se digna promoverlo, com.o lo suplica a su Excelencia respetuosamente fr. Fermín de Alcaraz.» 2 4, IV. UNA PROPUESTA A LA CONGREGACIÓN DE OBISPOS Y REGULARES Con la amistad y el apoyo del embajador de España ante la Santa Sede, Martínez de la Rosa, que tanto prestigio alcanzó desde sus pri– meras actuaciones ante la Curia Romana, el padre Alcaraz había concebido nuevas esperanzas para el logro de sus deseos. Pero los tristes acontecimientos político-religiosos que culminaron con la pre– cipitada huida de Pío XI a Gaeta el 24 de noviembre de 1848 trastor– naron por el momento sus planes. 45 Muy pronto, sin embargo, replan- 24. Analecta Ord. Fr. Min. Capuccinorum 55 (1939), p. 13. 25. Históricamente no puede afirmarse, como repetidas veces se ha dicho, que en la comi– tiva que acompañaba a Pío IX en su huida a Gaeta se encontraban el embajador Martínez de la Rosa, el secretario de la Embajada, Arnao, y el padre Fermin de Alcaraz; Arnao lo esperaba en Gaeta, Martínez de la Rosa salió de Roma por su cuenta al día siguiente, y el padre Akaraz permaneció en Roma, probablemente basta el mes de febrero del año siguiente 1849. Cf. Giacomo MARTINA, S. J., Pío IX (1846-1850), Roma 1974, pp. 295-305. 26. El texto r.utógrafo de la súplica conservado en el Archivo Vaticano: Arch. Nunz. Madrid, cajH 331, es del tenor siguiente: «Eccllza. Rma.: Dovendo io lasdar la Commissaria Apostolica de' Cappuccini di Spagna per motivo della mia promozione di Vescovo di Cuenca, considerando che nell'Italia non resta nessun Cappuccino Spagnolo per essersi ritornati tutti alla propria Patria; nelJa speranza piu che certa di poter conseguire da! Governo reale che si riaprano alcuni Conventi in quelle Provincie, sotto il titolo di Missioni, ed in questo affare essendo gia d'accordo con diversi Arcivescovi e Vescovi di Spagna pronti a contribuire colla loro influenza a aquesto oggetto, essendo assolutamente necessario che ne] riaprire detti Conventi vi sia presente il Commissario Apostolico, gia per lo stabilimento della osservanza regolare puntualissima e di stretta vita comune, come usavasi nei ColJcggi ( !) di Missioni prima stabiliti in Spagna, e gia per la scelta de' Religiosi di vero spirito che saranno li primi a formare quest stabilimenti, e che della buona ed edificante riuscita dovrií seguirsi la loro propagazione. Nella importanza di questa impresa creciendo necessarissimo per tanti riguardi che il Com– missario Apostolico abbia presso di se due altri compagni assistenti, o siano <liffinitori, onde poter consigliarsi e poter avere un conoscímento giusto delle persone religiose, nonché dei locali adattati, etc. Supplico alla Sacra Congregazione che ne! modo stesso che nel 1839 fue provveduto coi PP. Mercedari Scalzi, e posteriormente coi PP. Scolopii di Spagna, sia nominato il Commissario Apostolico con residenza in Spagna, e credo che il piu meritevole per tutti riguardi sia il M. R. P. Antonio da Cervera, ex Lettore, ex Guardiano, etc., della Provincia de' Cappuccini di Navarra; che li due compagni Assistenti convivano col Commissario, i quali son sicuro che siano a proposito il l.º M. R. P. Francesco da Cabra, ex Lettore della Provincia d'Andalucía, ed il 2.º M. R. P. Agostino da Xadraque, ex Guardiano e Procuratore Generale delle Missioni di Spagna e Diffinitore provinciale di Castiglia; che in tanto che non si venga ad un giusto accomodamento della S. Sede col Governo reale di Spagna sopra le corporazioni Religiose, e principalmente attesse (! ) le circostanze in cuí per qualche tempo troverasi l'Italia, allorché morisse il Commissario, resti in suo luogo il primo dei diffínitori, ed in mancanza del primo,

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