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514 UNA NòTA D'ARCHIVIO SULLE MISSIONl I A quanto, poi, si rappresenta da m~ toccando il pregiudizio della salute di quelle anime, e I' impedimento, che si dà alla pro– pagazione della nostra santa fede in quelle parti, mi si repJica, co– me più volte esplicitamente mi si è replicato, che il re trattava solamente di· difendersi, e di conservare il jus, et i diritti della sua Corona, come era obligato ; onde, essendosi fatta vedere da S. M. con tutta la maggiore attenzione la materia da teologi, e da ca– nonisti timorati di Dio, questi l' havevano assicurato che non po– teva, nè doveva desistere dalla sudetta pretensione, che stimano del tutto fondata. E questo è tutto quello che ho creduto di do– vere riferire, con tutta la riverenza, ma insieme con tutta l'ingenuità, ali' E. V. per debito del mio ministerio, perchè possa pervenire a S. Santità la notizia dello stato, nel quale si trova presentemenfe questo affare. Roma, 26 dicembre 1688. - Lettera della Segreteria di Stato al Nunzio di Portogallo. Arch. Vat., Nunz. Portogallo, 160, H. to6v-107, reg. La Santità di Nostro Signore, per conformarsi alla benigna di– sposizione, eh' essa tiene di secondar a piena misura le sodisfa– zioni della Maestà del Re, in conformità di quello eh' io, per ordine della Santità Sua, le ho più volte accennato, e particolarmente col: l'ordinario scorso (1), si è disposta di provedere le due chiese dt basciatore di S. A. che io, e che in mia mano non stava di fare sospendere le risoluzioni, nè accettare il partito che il duca di Cadaval proponeva, perchè l'incombenza datami era stata solamente di far conoscere a S. A. che non Jia- . veva ragione di querelarsi cosi aspramente, come haveva fatto nella· sua let– tera, per la missione ali' India de vicarii apostolici. _ La conclusione è stata che i detti signori non sono rimasti persuasi, com'è certo che non hanno già mai da darsi per tali, e può essere che domandino nuovo congresso. Tutto qu~sto discorso s'è. fatto con molte interruzzioni, perchè il sentimento, che in quest~ materia tengono li portoghesi, è ·cosa senza pari, et il duca di Ca~a– val diceva espressamente che lui s'è scusato quanto ha potuto per non veni~e a questo congresso, perchè conosce di non potere parlare di questa materia senza rabbia, ma che S. A. gliel' haveva mandato, perchè conosceva che nella sua persona mandava la propria rabbia di S. A. 11 tutto significo a Vostra Eminenza perchè si degni farne relazione a No– stro S!gnore ». - Lettera del Nunzio di Portogallo alla Segreteria di S!a!o, del primo lug~J? 1680. -- Arch. Vat., Nunz. Portogallo, 36, ff. 226-228, origtni (1) « Tutfo ciò che V. S. I. mi significa haverle espresso la Maestà de Re, co~ sensi di tanta premura, et efficacia, su l'affare della nominazione de vescovi nell' Indie, non ho io mancato di rappresentar a Nostro Signore, et

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