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DE' CAPPUCCINI NEL BRASILE 513 dicono, che si fa del re, e di questa Corona, per altro tanto rive– rente, e sommessa alla Santa Sede, et a S. Santità, quale appunto si protesta d' e~sere S. M., parlando individualmente della persona di S. Beatitudine. togallo, tanto in tempo che questo regno era in potere de spagnuoli, quanto doppo ritornato sotto i proprii re, e che havendo hora S. A. scritto a Nostro Signore sopra questa materia, facendole varie doglianze di che si perturbasse il suo regio juspadronat~ in quelle parti, havendo Sua Santità fatto considerare le dette doglianze, trovava che in veruna cosa si perturbava detto juspadro– nato, per molte ragioni che haveva cominciato a dirle. Ma i detti signori, oltre havermi varie volte interrotto, hora dicendomi che la Sede Apostolica, sebene haveva santissi_ma intenzione, non accertava in mandare ·i detti vicarii apostolici, hora con raccontare qualche caso succeduto, per quanto essi dicevano, a vicarii apostolici, et altri missionarii andati di Roma, per i quali pretendevano mostrare che con l'opera di detti missionarìi non si faceva il servizio di Dio con la conversione dell' anime, sono usciti in dire come si potesse pretendere di non pregiudicare al juspatronato regio con non confirmare, et instituire Ii vescovi nominati da S. A. per le chiese· del- 1' India. lo le ho· detto che la Sede Apostolica non nega d' instituire i vescovi nominati da legitimi padroni, quando i detti vescovi possono essercitare la loro podestà sopra i diocesani sudditi del padrone, ma che, quando la giuri– sdizione è impedita in tutto, o in parte, deve la Sede Apostolica procedere alla salute dell' anime come meglio può, e che di presente pareva che non po– tessero i vescovi fare residenza nelle loro diocesi, e che però era inutile I' in– stit.uire li nominati. Essi hanno risposto che in Macao potevano risiedere i vescovi, perchè era -città cosi cattolica come Lisbona, e tanto ampia che era emporio della China e Giappone; che in Cochino, il re dello stesso Cochino, come amico de portoghesi, riceveria con. festa il vescovo che colà fosse a risiedere, e che nella Serra de Malavari, parimente, non haveva difficoltà veruna a risiedervi il vescovo, perché ivi erano molti luogpi habitati da soli cattolici. Oltre che, quando furono· instituiti i vescovati dell'India, erano nell'India più difficoltà che adesso, per la residenza de vescovi. A ciò ho replicato che io haveva esposta la dottrina, per la quale S. A. non poteva dolersi che Sua Santità non instituisse i vescovi nominati da lui, che io supponeva che detta dottrina s'adattasse al nostro caso, ma che del particolare di ogni chiesa non poteva parlarne con fondamento,. ma che po– teva credere che haveriano rappresentato~a Sua Santità che la detta dottrina non s'adattasse al caso, e che Sua Santità, aJJa quale toccava giudicare di queste cose, haverebbe giudicato il contrario. Mi hanno soggionto che tutto ciò che essi dicevano, me lo potevano far constare e che erano cose notorie, e che io doveva significarlo a Sua Santità, e tratanto si doveva sospendere di pigliare risoluzione, et il duca in questo ha ·aggionto che, se Sua Santità instituisse i vescovi d~ lui. nolJ)inati, non ha– veria difficoltà ne vicarii apo!itolici, che S. A. stessa agrntena ad entrare nelle parti dove Nostro Signore Ii volesse mandare. Ho risposto che meglio haverebbe potuto informare Nostro Signore l' am- 33 i . 'i '! , I

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